A cura di UMI – Unione Matematica Italiana
Modera
Ciro Ciliberto, Presidente Unione Matematica Italiana
Interventi
Ercole Castagnola, Docente di Scuola Superiore, Milano
Tullio De Mauro, Università di Roma “La Sapienza”
Pier Luigi Ferrari, Università del Piemonte Orientale
Carlo Toffalori, Università di Camerino
Nell’insegnamento scolastico della Matematica si individuano solitamente due punti di vista di volta in volta contrapposti o complementari, corrispondenti a due visioni della matematica stessa: possiamo chiamarli ad esempio algoritmico-procedurale e strutturale-razionale. Il primo, di solito prevalente, comporta ad esempio la promozione negli studenti delle competenze di calcolo e di risoluzione di equazioni; il secondo stimola la capacità di capire e di produrre argomentazioni ed è di solito associato all’idea che la matematica abbia un ruolo formativo della personalità. Ma la capacità di intendere e costruire argomentazioni si basa su una competenza linguistica non superficiale, di tipo sia lessicale, sia soprattutto sintattico. Il fatto che, come da molte parti si lamenta, queste competenze siano oggi carenti se non addirittura in declino, pone dunque notevoli e urgenti problemi non solo per l’italiano ma anche per la matematica.