Il restauro

il restauro

Per adeguare la struttura alle caratteristiche impiantistiche (condizionamento dell’aria, acqua, linee elettriche, aspirazione) adatte ad asservire la nuova funzione d’uso dello spazio, si è innanzitutto provveduto alla redazione di un progetto di adeguamento degli impianti preesistenti, in particolare di quello elettrico, di condizionamento dell’aria e di aspirazione fumi.

L’edificio, nonostante l’alta qualità degli spazi, non presentava sistemi impiantistici adeguati alla nuova destinazione d’uso. Si è quindi dovuto intervenire in direzione di un riadeguamento impiantistico della struttura. La scelta della tipologia degli impianti è stata operata orientandosi verso interventi a bassa invasività, tali da ridurre al minimo le azioni inficianti le murature dell’edificio, preservando la tipicità della struttura e contenendo al contempo i costi di adeguamento.

Gli impianti considerati necessari al corretto funzionamento dei macchinari ed alla messa in atto delle attività del FabLab sono stati i seguenti:

- Elettrico
- Telematico (rete ethernet)
- Condizionamento
- Antincendio
- Aspirazione Fumi
- Antifurto

Nella planimetria è stata definita la distribuzione funzionale degli spazi dell’edificio, utilizzando criteri di efficienza e funzionalità, in linea con le necessità operative e gestionali di ciascuna area, da quella didattica a quella laboratoriale.

Procedendo da sinistra verso destra, la prima sala è dedicata alla didattica frontale. È qui che si svolgono le attività educative e formative erogate dal FabLab. La sala è dotata di circa 25 postazioni studio, un sistema audio-video completo, arredi per sessioni di coworking e brainstorming.

La seconda sala è uno spazio di lavoro/coworking del FabLab: 8 postazioni dotate di computer e separate dal corridoio d’entrata tramite un pannello progettato dal FabLab stesso, in via di realizzazione, di cui dirà poco più sotto.

Nella terza sala in alto sono ubicate la macchina per la fresatura ed il taglio laser ed alcune macchine da officina.

La quarta sala – la più grande – è dedicata al parco stampanti 3D e ai bracci antropomorfi, posizionati in modo da poter lavorare in combinata, a distanza variabile.

La quinta sala è un laboratorio di elettronica che prevede al suo interno strumenti di misura e componentistica elettronica.

Nella sesta sala c’è un piccolo ufficio / archivio del FabLab dove accogliere partner.

L’arredo della sala d’ingresso, che ospita l’area di lavoro/coworking, è stato elaborato dal team del FabLab stesso prendendo in considerazione i vari parametri ambientali dello spazio per rielabolarli in termini geometrici e spaziali. Si è posta particolare attenzione al livello di luminosità e di schermatura richiesta per consentire un adeguato livello di lavoro. Per tali motivi, la soluzione ottimale è sembrata quella di lavorare con layer di diversi materiali (legno e plexiglass) in lastre distanziate tra loro in modo da consentire alla luce di penetrare adeguatamente e, contemporaneamente, di creare uno spazio schermato che favorisca la concentrazione.

Tali spazi saranno a breve ulteriormente impreziositi dalla presenza di oggetti d’arte appartenenti alla collezione di Città della Scienza e raccolti negli anni grazie alle numerose donazioni fatte da artisti di calibro internazionale.

Una parte degli spazi ospita antiche macchine a controllo manuale sopravvissute al terribile incendio e oggi in dotazione dell’officina degli exhibit di CDS. Tali installazioni vanno intese come memoria storica delle tradizionali lavorazioni manifatturiere che qui hanno avuto luogo per lungo tempo.

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miur

Progetto “Città della Scienza 2.0: Nuovi prodotti e servizi dell’economia della conoscenza” finanziato dal MIUR a valere sulle risorse del FISR – Delibera CIPE 35/2014 – CUP: G64B140000100005.