Singapore punta sulla ricerca scientifica

Dopo il recente successo di Nadine, il robot più umano al mondo, Singapore continua a puntare sulla ricerca scientifica. L’8 gennaio, il governo ha annunciato che spenderà 19 miliardi di dollari di Singapore (13,2 miliardi di dollari americani) in ricerca e sviluppo nel prossimo quinquennio: dal 2016 al 2020. Un aumento di fondi destinati alla scienza del 18%, rispetto ai precedenti cinque anni.

“L’impatto complessivo del Piano Research Innovation Enterprise 2020 sarà molto positivo” ha affermato Chorh Chuan Tan, presidente della National University di Singapore e vice presidente dell’Agenzia per la Scienza, la Tecnologia e la Ricerca (A*STAR) . “Si tratta di una garanzia di sostegno continuo alla ricerca del paese”.

Una parte consistente del budget, il 21%, sarà destinato alla salute e alle scienze biomediche. Una scelta strategica per far fronte a uno dei problemi più sentiti per lo stato: soddisfare le esigenze di un rapido invecchiamento della popolazione. A Singapore, infatti, l’aspettativa di vita è di circa 83 anni; e il tasso di fertilità, ovvero il numero medio di figli per donna, è di 1,25: molto al di sotto del 2,1 che sarebbe necessario per un normale ricambio generazionale.

I fondi del RIE2020 saranno anche una spinta per quello che potrebbe essere uno dei poli scientifici più noti della Repubblica: il centro di ricerca Biopolis di A*STAR. Un complesso che tra i suoi risultati annovera la realizzazione nel 2003 di un kit diagnostico per la Sindrome Acuta Respiratoria Severa, meglio conosciuta come SARS, e nel 2014 il sequenziamento del genoma dello squalo elefante, che ha fornito importanti informazioni sul perché gli squali non hanno ossa vere e proprie.

Altra grande priorità del nuovo piano è di investire sull’avanzamento tecnologico, per affinare il vantaggio competitivo con la Cina e l’India. Singapore punterà sul potenziamento del settore aerospaziale, sull’elettronica e la robotica, sullo sviluppo della chimica e della farmaceutica, e sul settore marittimo. Inoltre lo stato continuerà la sua politica di incentivi per attirare ricercatori stranieri e scienziati originari di Singapore, ma espatriati all’estero per lavoro.