Dampe invia i primi segnali a Terra

La sonda Dampe (Dark Matter Particle Explorer) ha inviato a Terra i primi segnali. Come previsto, quindi, il primo satellite cinese a caccia di materia oscura funziona correttamente: tutte e tre le stazioni di Terra (a Kashgar, a Pechino e a Sanya) tra domenica 27 e lunedì 28 dicembre hanno ricevuto, e registrato, i segnali. A comunicarlo sono stati i tecnici della Chinese Academy of Sciences  (CAS), che seguono la missione che durerà tre anni.

Dampe è frutto di un accordo di collaborazione internazionale tra le sezioni di Perugia, Bari e Lecce dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), la Chinese Academy of Sciences (CAS), le Università di Perugia, Bari e del Salento, e l’Università di Ginevra.

Decollato il 17 dicembre (video) dal Centro spaziale di Jiuquan, nella provincia di Gansu, con il razzo Lunga Marcia 2D, la sonda ora è in orbita a 500 km di quota. E da qui misurerà con una maggiore precisione le caratteristiche dei raggi cosmici, la direzione di arrivo e la traiettoria dei fotoni e delle altre specie nucleari che compongono i raggi, in cerca di possibili “firme” della materia oscura. Una materia che ancora ci sfugge, ma che con la sua massa piega le traiettorie della luce, come insegna la Relatività Generale di Einstein, mutando ai nostri occhi la posizione delle stelle, e rivelandoci indirettamente la sua presenza.

La sonda, soprannominata in Cina “Wukong” il re scimmia del romanzo tradizionale cinese Viaggio in Occidente, è il cuore di uno dei cinque progetti dello Strategic Pioneer Program on Space Science, il programma di esplorazione spaziale promosso dall’Accademia cinese delle scienze (Cas).

DAMPE_Lancio

 

Il Contributo italiano a Dampe

Il contributo del team di scienziati italiani all’esperimento è stato il disegno, la realizzazione e la verifica del rivelatore di tracce al silicio. La tecnologia di questo tipo di rivelatore è stata utilizzata per la prima volta nello spazio proprio dai fisici italiani con l’esperimento AMS-01. Sono poi seguiti altri esperimenti su satelliti come Pamela e FERMI, e AMS-02 sulla ISS, tutti operanti da anni in orbita attorno alla Terra.

Il gruppo italiano, inoltre, ha fornito l’esperienza e le attrezzature necessarie per effettuare verifiche di funzionamento dell’intero apparato di Dampe con fasci di particelle, al CERN di Ginevra. Completato lo sforzo per la costruzione dell’apparato sperimentale, i ricercatori italiani testato le prestazioni del rivelatore, e hanno preparato gli strumenti di analisi dati per lo studio dei flussi dei raggi cosmici, sia per gli elettroni, che per gli ioni.

Per garantire l’affidabilità delle scelte costruttive e le prestazioni del rivelatore con i raggi cosmici, un modello del tutto analogo a quello impiegato in volo è stato sottoposto prima del lancio a verifiche presso il CERN di Ginevra, nell’ambito di una campagna di test con fasci di elettroni, protoni e ioni, che si sono conclusi lo scorso giugno. Il rivelatore è stato poi completato ed è arrivato a Pechino, dove è stato assemblato con il resto dell’apparato.