Immigrazione: importante per la scienza e la tecnologia

Sono 29 milioni gli scienziati e gli ingegneri che risiedono negli Stati Uniti. Quasi 8 milioni in più in dieci anni: dal 2003 al 2013 il numero di scienziati e ingegneri residenti negli Stati Uniti è aumentato 21.6 a 29 milioni.

Vivono e lavorano in America, ma non tutti sono cittadini americani. Molti sono immigrati. Dal 2003, infatti, il numero di scienziati e ingegneri stranieri negli Stati Uniti è cresciuto da 3,4 a 5,2 milioni. Il che significa che, se prima costituivano il 16% della forza lavoro della scienza, oggi gli stranieri rappresentano ben il 18%, secondo il rapporto del Centro Nazionale per la Scienza e l’Ingegneria Statistica della Fondazione Nazionale delle Scienze (NCSES).

Negli Stati Uniti, nel 2013 – l’ ultimo anno per cui sono disponibili tali statistiche – il 63% degli scienziati e ingegneri immigrati erano cittadini naturalizzati, il 22% residente e il 15%, invece, aveva solo un visto temporaneo. Oltre la metà di loro (57%) è nato in Asia, molti altri (il 20%) in Canada, Centro America, Caraibi o Sud America. Gli scienziati europei negli Stati Uniti sono il 16%, mentre gli africani sono il 6%. Meno dell’1%, invece, è nato in Oceania.

A ben guardare, tra i paesi asiatici, è l’India ad avere il primato: ben 950.000 scienziati che lavorano negli Stati Uniti sono indiani. Si calcola che dal 2003, il numero di ricercatori e ingegneri provenienti dalle Filippine è aumentato del 53%, mentre quelli provenienti dalla Cina, comprese Hong Kong e Macao, sono aumentati del 34%.

scienziati

Inoltre, secondo la relazione del NCSES, tra gli scienziati immigrati c’è un tasso di diplomati alle scuole superiori maggiore rispetto alla loro controparte americana. Nel 2013, il 32% degli scienziati immigrati ha riferito che il più alto grado d’istruzione raggiunto è stato un master (rispetto al 29% degli americani). Per un altro 9% era un dottorato (rispetto al 4% degli americani). Ingegneria, informatica e scienze matematiche e sociali, i campi di studio più frequenti. Immigrati e spesso con un titolo d’istruzione superiore. Ma un impiego nel campo di studi, fortunatamente, non sembra tardare ad arrivare: oltre l’80% degli scienziati stranieri hanno trovato un impiego nel 2013, la stessa percentuale dei cittadini americani. La maggior parte di loro (18%) lavora nel campo scienze matematiche o informatiche, mentre l’8% in quello dell’ingegneria.

In generale sono soprattutto le scienze della vita, l’informatica e la matematica, e le scienze sociali che hanno visto una crescita sostanziale dell’occupazione di stranieri dal 2003 al 2013.