Piccole isole: un futuro da piccoli deserti?

Le Maldive, le isole della Polinesia, le Eolie e tantissime altre: oggi sono paradisi terrestri, ma che ne sarà di loro in futuro? L’innalzamento del livello nel mare non è l’unica minaccia che le piccole isole di tutto il mondo dovranno affrontare: tre su quattro rischiano di diventare molto più aride entro la metà di questo secolo. La causa, ancora una volta, è il riscaldamento globale.

Il nuovo studio statunitense, appena pubblicato su Nature Climate Change lancia l’allarme, mettendo completamente in crisi gli studi precedenti. Finora, infatti, è stato calcolato che solo il 50% delle piccole isole andrà incontro a problemi di aridità. Mentre la restante metà, soprattutto ai tropici, beneficerà di piogge più consistenti. Il nuovo studio dei ricercatori dell’università del Colorado, però, sovverte tutto: l’aridità coinvolgerà il 73% delle isole mondiali, il che significa che altri 18 milioni di persone dovranno far fronte alla scarsità d’acqua dolce.

Il nodo centrale è l’evaporazione, che con l’innalzamento delle temperature si fa sempre più alta.

L’acqua piovana è vulnerabile, perché l’atmosfera è sempre più assetata e richiama a sé l’acqua dolce”, spiegano gli scienziati. Questi cambiamenti nella disponibilità di acqua sulle isole, modificheranno la vegetazione, e sarà sempre più difficile produrre cibi freschi e vegetali usando le risorse idriche tradizionali.

Le isole, quindi, diventeranno sempre più aride, e più brulle, con una minore copertura arborea e maggiori stress termici. I costi idrici per gli isolani aumenteranno, bisognerà importare più acqua, o investire di più in costosi impianti di dissalazione dell’acqua marina. O ancora, per non restare a secco, bisognerà trovare nuovi sistemi di raccolta e di conservazione dell’acqua piovana, o pensare a riciclare e trattare tutte le acque, incluse quelle reflue.