L’appello dell’IPPNW in occasione dell’Hiroshima Day

È la mattina del 6 agosto 1945. Alle ore 8:15 e 8 secondi, sul cielo di Hiroshima a 576 metri d’altezza esplode LittleBoy: la prima bomba atomica a essere utilizzata in un conflitto militare. Un triste evento che cambierà per sempre la storia del Giappone e quella del mondo intero.

La devastazione fu totale: la bomba appiattì tutto nel raggio di sei chilometri. 180.000 le persone sfollate e 60.175 i morti sul momento, carbonizzati e irriconoscibili. Morti passati a 100.000 negli anni successivi a causa delle radiazioni. Dopo quasi 60 anni, nel 2002 gli hibakusha – le persone colpite dalle radiazioni del fallout nucleare erano 285.000.
Fu subito chiaro che una guerra nucleare avrebbe finito col distruggere il mondo. E se dimentichiamo questo orrore, il rischio che tali eventi si ripetano aumenta.

Per questo, in occasione dell’Hiroshima Day, l’IPPNW – sulla base di una lunga discussione globale avviata proprio dalla sezione italiana dell’IPPNW – invita membri della NATO e la Russia a porre fine alla politica di deterrenza nucleare e a impegnarsi a proibire ed eliminare le armi nucleari, ancora percepite come fonte di sicurezza, quando invece sono la più grande minaccia per l’umanità.