Pietro Ferraro – Direttore di ricerca dell’Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti (ISASI-CNR)
Laureato in Fisica all’Università di Napoli Federico II, ha intrapreso la carriera di ricercatore presso Aeritalia (poi Alenia Aeronautica) occupandosi di sviluppo di tecniche innovative per il controllo non distruttivo di materiali compositi lavorando prima presso il Gruppo Aerei da Trasporto di Pomigliano d’Arco e poi presso il Centro Ricerche Materiali Compositi di Foggia. Ha coordinato in qualità di Principal Investigator due progetti di ricerca tra Finmeccanica e United Technologies Research Center (USA) su tecniche olografiche per NDT e sensori in fibra ottica per applicazione alle “smart-structures”. È stato insignito del prestigioso International Dennis Gabor Award (2020) per le ricerche nel campo dell’olografia e applicazioni biomedicali. Dal 2011 al 2019 è stato Presidente dell’Area della Ricerca CNR di Pozzuoli e fondatore dell’Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti (ISASI-CNR) “Edoardo Caianiello” di cui è stato Direttore per circa 5 anni. Oggi è Componente del Consiglio Scientifico di CIRO s.c.a.r.l. e componente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana.

ferraro-pietro

Da alcuni anni il suo Istituto sviluppa collaborazioni con la Cina; qual è il progetto di maggiore rilievo?
Per due anni abbiamo ospitato uno studente di dottorato dell’Università di Pechino che ha collaborato alle nostre ricerche nei laboratori di olografia del CNR-ISASI di Pozzuoli. Questo, ha permesso di stabilire dei contatti importanti con alcuni gruppi di ricerca come, ad esempio, il gruppo del Prof. Toshio Fukuda, del Beijing Institute of Technology (BIT). Da qui, la nostra partecipazione, mia e di due giovani e brillanti ricercatrici di ISASI, alla Settimana dell’Innovazione svoltasi nelle città di Pechino e Jinan. Per Sara Coppola e Simonetta Grilli era la prima volta in Cina, per me la seconda, proprio pochi mesi prima nel giugno 2019 ero stato invitato a due convegni internazionali rispettivamente a Shanghai e Changchun. A Changchun, tra l’altro, è stato assegnato al mio gruppo di ricerca sull’olografia un prestigiosissimo riconoscimento l’“Outstanding paper award” per un lavoro pubblicato sulla rivista Light: Science and Applications-Nature e giudicato da una commissione internazionale come uno dei miglior articoli pubblicati nel biennio precedente in quella rivista di grande rilievo. In effetti, il lavoro è forse il più citato; le cui basi e primi risultati hanno richiesto tanti anni di duro lavoro e sacrificio. Ciò ci ha consentito di ottenere un progetto PRIN dal MIUR dal nome epico: ‘MORPHEO – MORphological Biomarkers For Early diagnosis in Oncology’ in collaborazione con il Prof. Maffettone, il Prof. Capasso e il Prof. Iolascon della Federico II e del CEINGE. Questa ricerca ha avuto una tale risonanza che, già in occasione del mio primo viaggio in Cina, ho tenuto due seminari su invito presso diverse Università di Pechino come la Beihang e la Tsinghua; il tema di quei seminari è stato poi anche uno dei temi portanti di altri seminari e scambi nel corso della Settimana dell’Innovazione. In particolare, ho potuto in quell’occasione presentare il progetto ‘CIRO- Campania Imaging Infrastructure for Research in Oncology’, finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del programma di sviluppo sull’oncologia.

Come è stato partecipare alla Settimana Cina-Italia della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione? Ci racconti la sua esperienza e quelle delle sue colleghe a riguardo.
L’esperienza è stata molto interessante e fruttuosa. Abbiamo avuto modo di discutere in diversi ambiti e di presentare i risultati delle nostre ricerche in campo biomedico sia a Pechino che a Jinan. Per esempio, la collega Simonetta Grilli, oltre a numerosi scambi B2B con aziende cinesi, ha avuto modo di presentare SensApp, il progetto in ambito Europeo FET-Open di cui è coordinatrice. Questo, ha permesso di stabilire contatti con diverse aziende. Analogamente, Sara Coppola ha presentato i risultati di altre ricerche che svolgiamo a Pozzuoli e che vanno dai microaghi polimerici per drug delivery fino a sistemi molto innovativi per pellicole polimeriche biocompatibili; quest’ultimi potranno avere importanti risvolti e applicazioni in ambiti medico e industriale e sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Science Advances. Anche in questo caso, abbiamo ricevuto diverse manifestazioni di interesse a collaborare, siamo in attesa che passi l’emergenza Covid per poter riprendere i contatti al più presto. Per me è stata una seconda occasione per divulgare e promuovere le nostre ricerche sulla possibilità di individuare precocemente le Cellule Tumorali Circolanti. Durante l’evento, sia a Pechino che a Jinan, ho avuto interessanti scambi di opinione e occasioni di confronto con accademie e aziende interessate alle nostre ricerche. Ritengo, però, che una ricaduta in termini di collaborazione scientifica già ci sia stata.

Ci parli di questa ricaduta e quali iniziative sono in corso di attuazione o magari già attivate?
Le faccio un esempio, di recente, ha visto la luce un progetto Europeo H2020 denominato ‘CROWNS- Control Room for Water Network Smart Management’ finalizzato a realizzare una Virtual Room per la gestione di una rete idrica intelligente per mezzo di tecniche sofisticate per la raccolta e l’analisi di grandi quantità di dati; questi consentono di effettuare valutazioni predittive sullo stato dei luoghi e agli operatori di pianificare le attività e supportarle nei loro interventi, sia nella normale attività operativa che per far fronte ad eventi eccezionali. Il progetto, se approvato, sarà coordinato dal collega Ettore Stella del CNR-STIIMA di Bari e prevede la partecipazione di ricercatori di ISASI. Il collega Ettore Stella, con il quale già collaboriamo da tempo, era anche lui coinvolto nella Settimana dell’Innovazione e, in occasione di una visita ai laboratori del Prof. Liang Cao alla Tsinghua University, è nata l’idea di utilizzare le tecniche sdi digitalizzazione e proiezione olografica e le tecnologie 5G per attività come quelle previste nel progetto CROWNS. Siamo in attesa dell’esito del processo di valutazione. Il Gruppo del Prof. Cao è partner del progetto in quanto leader nel settore a livello internazionale e nel caso il progetto fosse valutato positivamente e finanziato inizierebbe una collaborazione davvero proficua.

Quali saranno i prossimi ambiti di lavoro, in particolare nel settore sanitario, e se c’è anche in relazione alla ricerca sulla diagnosi o le terapie Covid 19?
Stiamo ragionando con alcuni dei colleghi incontrati in Cina sulle possibilità di collaborazione per offrire l’apporto delle nostre competenze a superare l’emergenza COVID-19. Per esempio, il sensore SensApp guidato da Simonetta Grilli che ora è focalizzato sulla rilevazione di portine per la malattia di Alzheimer, potrebbe, vista la sua elevata sensibilità, essere impiegato per le rilevazioni degli anticorpi COVID-19 nel sangue. Le nostre tecnologie sulla manipolazione di liquidi con campi elettrici e presentati da Sara Coppola in occasione della Settimana dell’Innovazione potrebbero essere accoppiate alle competenze di robotica del gruppo di ricerca del Prof. Fukuda del Beijing Technology Institute ed essere davvero utili in questo momento nei laboratori di analisi di ospedali e centri specializzati dove si eseguono i test per i tamponi. Infine, avevo avuto occasione di essere uno dei relatori a Jinan sulle tecnologie 5G e le sue applicazioni per la salute. È stato davvero un consesso molto interessante è ho potuto capire lo stato di sviluppo delle tecnologie. Ora, con il Prof. Cao si sta discutendo di collaborazioni per lo sfruttamento di tecnologie lab on chip e diagnostica remota tramite Olografia e 5G. Sappiamo bene quanto questo tema sia di attualità nello scenario emergenziale della pandemia COVID-19 dal quale con fatica stiamo cercando di uscire; non c’è bisogno che aggiunga altro, credo tutti comprendano benissimo quali sarebbero i benefici e le ricadute di tale tecnologia in questo momento.