di Elena Maresca, Casa Cina – Ufficio Internazionalizzazione di Città della Scienza

La quinta sessione plenaria del XIX Comitato centrale del Partito comunista cinese tenutasi a Pechino dal 26 al 29 ottobre dello scorso anno ha rappresentato un momento importante per lo sviluppo economico e sociale della Cina. E’ stato infatti  formulato il XIV Piano quinquennale e sono stati stabiliti gli obiettivi a lungo termine per il 2035.

I principali risultati attesi del nuovo Piano quinquennale sono: ottenere una crescita annua superiore al 7% per quanto concerne le spese di ricerca e sviluppo; mantenere il tasso di disoccupazione urbana entro il 5,5%; promuovere lo sviluppo e la cooperazione nell’ambito della Belt and Road Initiative; aumentare il numero di residenti urbani al 65% della popolazione; promuovere lo sviluppo green; promuovere la doppia circolazione volta al raggiungimento dell’autosufficienza economica; modernizzare il settore militare; mantenere i principali indicatori economici entro un intervallo appropriato.

Il XIV Piano quinquennale si compone di 192 capitoli, ecco alcuni dei temi principali in merito all’innovazione:

Economia – per la prima volta nella definizione di un piano quinquennale non è stato fissato un obiettivo specifico per la crescita del PIL, che sarà invece definito su base annuale in base alle condizioni specifiche che si verranno a determinare. Se infatti l’obiettivo di crescita del Pil era fissato al 6,5% per il quinquennio 2016-2020, il nuovo obiettivo annuale prevede un aumento superiore al 6% per il solo 2021.

Innovazione e sviluppo tecnologico – il piano elenca alcune aree d’interesse: l’Intelligenza artificiale di nuova generazione, l’informatica quantistica, i circuiti integrati, le neuroscienze, la ricerca genetica, la medicina clinica e la salute, nonché l’esplorazione dello spazio esterno, del sottosuolo, dei mari profondi e delle regioni polari. Tra i diversi asset, le intelligenze artificiali occuperanno uno spazio sempre maggiore in particolare in relazione alle figure di insegnanti, assistenti, medici e servizi di assistenza agli anziani. Per sostenere uno sviluppo tecnologico di tale portata, secondo le previsioni, verrà mantenuto un tasso di crescita annuo superiore al 7% delle spese di ricerca e sviluppo. Il primato della Cina nel 5G è ormai evidente, anche per quanto riguarda i nuovi super computer quantistici, sempre più avanzati. Sul fronte del mercato vedremo un Paese sempre più orientato all’autosufficienza e meno interessato all’espansione esterna mediante il sistema della doppia circolazione. ll futuro della Cina dipenderà molto dalla sua capacità di conciliare la crescita economica con il rispetto dell’ambiente, facendoli andare di pari passo. La grande sfida consiste soprattutto nel valutare attentamente il sistema di produzione dell’energia, la mobilità urbana e l’ammodernamento del sistema produttivo.

Qualità della vita- secondo quanto prescritto dal piano, si assisterà ad un miglioramento delle condizioni di vita delle persone grazie ad un livellamento della distribuzione del reddito (in cui il reddito dei cittadini e l’economia cresceranno in parallelo), all’ottimizzazione dei servizi pubblici e all’ulteriore sviluppo di settori quali sicurezza sociale, salute ed istruzione. In tal senso, gli obiettivi previsi sono il mantenimento del tasso di disoccupazione urbana entro il 5,5%, l’aumento del numero di residenti urbani al 65% della popolazione, e l’innalzamento di un anno dell’aspettativa di vita dei cittadini cinesi. A ciò si aggiunge l’obiettivo del rilancio delle zone rurali e la riduzione sostanziale del divario di sviluppo tra le aree urbane e rurali.

Ecologia- l’obiettivo è quello di ridurre il consumo energetico per unità di PIL del 13,5% e le emissioni di anidride carbonica per unità di PIL del 18% entro il 2025. Si prevede di raggiungere le minime emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e la neutralità del carbonio entro il 2060.

Si punta a nuovi progressi nella costruzione di città sempre più ecologiche, attraverso l’ottimizzazione dei metodi di produzione e al miglioramento nello sfruttamento e nella protezione del territorio e dello spazio nazionale. L’allocazione delle risorse, comprese quelle energetiche, volgerà verso modalità in grado di aumentare l’efficienza del loro utilizzo. Si andrà con decisione verso una diminuzione del volume delle principali sostanze inquinanti scaricate, garantendo così un miglioramento dell’ambiente ecologico.