Sun Chengyong è Consigliere Scientifico dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia.
Laureato in Matematica applicata all’Università di Pechino, ha conseguito il dottorato di ricerca in Italia presso l’Università di Parma in Ecologia. Professore Associato nell’Istituto Botanico dell’Academia della Scienza Cinese e Professore per la gestione informatica nel Centro per l’Agenda 21 in Cina. Ha ricoperto i ruoli di Secondo Segretario, Primo Segretario e Consigliere dell’Ambasciata della RPC in Italia, e di Vice Direttore Generale nel Dipartimento della Scienza e Tecnologia per la Sviluppo Sociale al Ministero della Scienza e Tecnologia Cinese (MOST). Le sue pubblicazioni riguardano la politica della ricerca scientifica, il cambiamento climatico, lo sviluppo sostenibile, l’ecologia quantitativa e la cooperazione tra Cina e Italia.

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In queste ultime settimane, la pandemia Covid 19 è diventata globale, come ha vissuto questa emergenza, prima in Cina e poi in Italia?

Da quando è scoppiata l’epidemia di Covid-19 in Cina e in Italia, entrambi i governi hanno adottato misure rapide e decisive per frenare la diffusione dell’epidemia. Al momento, la Cina ha contenuto con successo l’epidemia, e l’Italia ha anche ottenuto risultati positivi per la prevenzione e il controllo dell’epidemia. Allo stesso tempo, la comunicazione e la collaborazione di varie forme e ricchi contenuti tra i nostri due paesi hanno ottenuto risultati notevoli. Cina e Italia hanno assistito alla mutua assistenza e al sostegno reciproco, “Forza Wuhan!” e “Forza Italia!” risuonano ovunque nei due paesi. In particolare, dopo l’arrivo dei tre team di esperti medici cinesi in Italia, si sono scambiati esperienze nella prevenzione dell’epidemia e nel trattamento dei pazienti. Gli esperti cinesi sono profondamente commossi per l’accoglienza calorosa del popolo italiano.

Quanto è stata importante secondo lei la cooperazione scientifica di fronte al Covid 19?

La scienza e tecnologia è la chiave per sconfiggere definitivamente l’epidemia Covid-19. Il virus non ha confini e l’epidemia è il nemico comune di tutta l’umanità. Attualmente, l’epidemia è scoppiata in molti paesi e molti luoghi di tutto il mondo, l’urgenza della cooperazione scientifica e tecnologica internazionale è sempre più imminenti.

Sin dall’inizio dell’epidemia, la Cina ha condiviso nel primo tempo al mondo l’intera sequenza genica virale, i primer di rilevazione dell’acido nucleico e le sequenze di sonde, fornendo una base importante per la ricerca e lo sviluppo di farmaci, vaccini e per la diagnostica. Gli scienziati italiani hanno anche isolato il virus “ceppo italiano” nel primo tempo. Esperti di entrambi paesi hanno effettuato numerosi scambi di informazione tecnica per condividere programmi di prevenzione e controllo ed esperienza terapeutica. Il Prof. Zhao Jianping dell’Ospedale Tongji dell’Università di Scienza e Tecnologia di Huazhong, capo del gruppo di esperti anti-Covid-19 della Provincia di Hubei, insieme con il team medico dell’Ospedale nazionale per le malattie infettive dello Spallanzani, hanno dato consultazioni tramite connessione video e hanno continuato a fornire le necessarie assistenze. Le pratiche di prevenzione, controllo e trattamento di entrambe le parti hanno dimostrato che l’innovazione tecnologica svolge un ruolo enorme nel rispondere alla Covid-19.

Cina ed Italia celebrano nel 2020 il cinquantesimo anniversario dei rapporti diplomatici. Quali sono i settori di maggiore interesse per la cooperazione?

In occasione della celebrazione del cinquantesimo anniversario dei rapporti diplomatici tra i due paesi, le due parti con lo spirito di costruzione congiunta della “One belt, one road”, devono stimolare pienamente il mercato potenziale e promuovere un maggiore sviluppo della cooperazione concreta; promuovere gli scambi culturali e la comprensione reciproca tra i popoli cinese e italiano, fino ad un più alto livello, valorizzando i numerosi progetti di cooperazione dell’Anno della Cultura e Turismo Cina-Italia .

La 11° Settimana dell’innovazione Cina-Italia, una delle principali piattaforme di cooperazione bilaterale, avrà luogo nel 2020. Riteniamo che sulla base del successo delle dieci sessioni precedenti, l’evento di quest’anno avrà ancora più di rilievo con forme più innovative, approfondimenti di nuovi contenuti ed espansione delle aree di cooperazione.

 Quali sono i suoi suggerimenti per riavviare la cooperazione in modo ancora più efficace di fronte alle sfide del nostro pianeta?

Di fronte alle sfide globali, la vittoria può essere raggiunta solo con il sostegno del concetto di Comunità umana per un futuro condiviso, rafforzando la cooperazione internazionale e affrontandole insieme. Il primo suggerimento è quello di rafforzare la cooperazione concreta per fare fronte, tramite l’innovazione tecnologica, alle emergenze della salute pubblica, ai cambiamenti climatici e ad altre sfide globali legate alla salute e al benessere di tutta l’umanità. Il secondo è quello di valorizzare pienamente le piattaforme esistenti come la “Settimana dell’innovazione” per promuovere il trasferimento di risultati scientifici e tecnologici e fornire un forte impulso alla ripresa economica dopo l’epidemia. Il terzo è quello di rafforzare il coordinamento delle politiche per l’innovazione e istituire un meccanismo di cooperazione per l’innovazione sostenibile attraverso la comunicazione e lo scambio continuo a livello di governo, istituti di ricerca, imprese e organizzazioni intermediarie.