Lazio Innova è la società della Regione Lazio per l’innovazione e il sostegno a PMI e startup. Opera a vantaggio delle imprese e della pubblica amministrazione locale nell’erogazione di incentivi a valere su risorse regionali, nazionali e/o europee; nel sostegno al credito e rilascio di garanzie; negli interventi nel capitale di rischio; nei servizi per l’internazionalizzazione, promozione delle reti d’impresa e delle eccellenze regionali; nei servizi per la nascita e lo sviluppo d’impresa; nelle misure per l’inclusione sociale.È inoltre responsabile per conto della Regione dell’attuazione di specifici progetti di sviluppo e internazionalizzazione.

 

 

L’intervista è dell’Ing. Laura Tassinari Zugni Tauro, Direttore Internazionalizzazione, Cluster e Studi di Lazio Innova Spa

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Quanto è stato forte l’impatto dovuto all’emergenza Covid per l’economia del Lazio e quale strategia ha adottato Lazio Innova per supportare la ripartenza?

Sebbene ad emergenza ancora in corso non vi siano dati ufficiali consolidati, è chiaro che l’impatto negativo del Covid sull’economia del Lazio sia generalizzato ed abbia colpito tutti i settori produttivi, in particolare quello del turismo, determinando un forte calo del fatturato ed una grave carenza di liquidità con conseguenti ricadute anche occupazionali. Le stime della Camera di Commercio di Roma evidenziano unimpatto negativo sul 95% delle imprese dell’area metropolitana di Roma ed uno studio Cerved prevede nel 2020-2021 una perdita di fatturato per le imprese del Lazio, rispetto alle tendenze ante Covid, stimata fra i 47 e i 118 miliardi di euro, con scenari diversificati in base alla tempistica di fine emergenza.

Per supportare la ripartenza, accanto alle misure di sostegno finanziario messe a punto dalla Regione Lazio e in parte gestite da Lazio Innova, sul fronte più specifico dell’internazionalizzazione siamo intervenuti sfruttando e promuovendo le opportunità offerte dalle tecnologie digitali per favorire le attività aggregative. Stiamo mettendo in campo uno sforzo potente per favorire l’interazione fra imprese ed interlocutori dell’innovazione e della ricerca a livello internazionale, puntando sul dialogo tra “ecosistemi internazionali dell’innovazione”.

Il 2020 celebra il 50° anniversario dei rapporti diplomatici tra Italia e Cina, come cambierà la cooperazione internazionale dopo questa emergenza? In particolare, quali sono a Suo parere le tematiche di maggiore interesse per la cooperazione bilaterale nei settori della ricerca e dell’innovazione?

Salvo le le dovute premesse fatte relative ai mutevoli contesti strategico-politici a livello globale, sono convinta che la cooperazione bilaterale con la Cina, mai interrotta, piuttosto uscirà rafforzata nel post emergenza Covid, tanto più nei settori che ci vedono coinvolti da un reciproco interesse di collaborazione culturale, scientifica e tecnologica.  Mi riferisco in particolare a quelli che sono anche settori di specializzazione intelligente del Lazio: le tecnologie digitali applicate alla Cultura e al Patrimonio Culturale, le Biotecnologie e Scienze della Vita,l’Aerospazio, l’Energia e Ambiente, nonché la“Fabbrica Intelligente”ed i correlati ambiti dell’Intelligenza Artificiale e dell’Internet of Things.

In proposito, aggiungo che in piena emergenza Covid, nei mesi di marzo e aprile siamo stati in stretto contatto, attraverso conference call e workshop digitali, con i nostri amici cinesi della Haibang Investment, omologa di Lazio Innova a Taizhou in Cina, che ci avevano ospitato durante una missione “in presenza” a novembre scorso e con i quali abbiamo avviato la sperimentazione di “I2BLab”, acronimo di International Innovation to Brokerage Lab.

Quali consigli si sente di dare ad un giovane startupper che si affaccia nel mondo dell’internazionalizzazione in questo periodo particolare?

È il caso di puntare su idee e prodotti in grado di rappresentare soluzioni intelligenti ai problemi comuni e di interesse globale. Mi riferisco, ad esempio, all’offerta di soluzioni alle problematiche indotte dall’emergenza sanitaria e dagli obblighi di distanziamento sociale, nonché a tutto quello che ruota attorno alla dimensione dell’export digitale che indubbiamente registrerà un balzo nel prossimo futuro.

Per affacciarsi nel mondo dell’internazionalizzazione è però fondamentale che gli startuppers siano consapevoli ora più che mai di doversi muovere all’interno di sistemi autorevoli e riconosciuti, laddove possibile accompagnati dalle Istituzioni, al fine di non perdere energie e non correre rischi pesanti. È importante rendersi protagonisti di azioni continue di networking mirate alla creazione di relazioni internazionali ed in grado di generare connessioni intelligenti con gli altri attori dell’innovazione a livello internazionale. Tutto questo con un adeguato supporto offerto da strutture come Lazio Innova.

Quali sono i servizi che Lazio Innova mette a disposizione proprio in questo periodo per supportare le startups o le imprese innovative all’internazionalizzazione?

Durante il lockdown ed in pieno smart working, nell’impossibilità di incontrare e di fare incontrare fisicamente i nostri talenti e le nostre imprese, nell’assenza totale di fiere e manifestazioni internazionali, abbiamo ideato e avviato alla sperimentazione quelli che ci piace definire “Nuovi modelli per Nuove Sfide”. Fra questi “I2BLab”, il programma che ho precedentemente citato, che rappresenta un modello di intervento finalizzato a connettere le eccellenze di startup/MPMI del Lazio con specifici fabbisogni di innovazione richiesti sui mercati Esteri. Un modo per dare sostanza e concretezza alla cosiddetta “Open Innovation” internazionale. Non è un programma generalista, giacché si impernia su una Community di MPMI e Luoghi della Ricerca profilati per ambiti di competenza in settori industriali definiti. “I2BLab” si caratterizza per il processo atto a favorire l’emersione ex ante della domanda di innovazione da parte di soggetti esteri. Domanda che viene preventivamente profilata per poi procedere alla selezione delle eccellenze laziali idonee a soddisfare il fabbisogno richiesto, garantendo quindi un matchmaking produttivo e di possibile successo commerciale con i futuri clienti esteri.

Con Paesi come la Cina – con cui ad aprile abbiamo organizzato un workshop digitale che ha visto 7 nostre aziende fare il proprio pitch di fronte ad interlocutori cinesi interessati a verificare le opportunità di investimento – la Thailandia e la Repubblica Ceca sono già ad uno stadio avanzato le attività di confronto per l’implementazione del programma, mentre sono in corso le interlocuzioni con altri Paesi come Arabia Saudita e Canada.

Stiamo inoltre sviluppando il progetto “Video Pitch Call”, per la creazione di un Catalogo virtuale (video, appunto) di startup e imprese innovative del Lazio, includendo anche laboratori e organismi di ricerca, per favorire occasioni di brokerage internazionale.