Al di là di ogni retorica sulle ‘ripartenze’ è indubbio che la collaborazione internazionale, il lavoro comune tra paesi diversi, così come rimane uno dei percorsi fondamentali per sconfiggere il virus, anche coordinando la ricerca a questo fine, al tempo stesso rappresenta la via maestra per una solida ‘ripartenza’.

Nessun Paese, come nessun uomo è un’isola.

La cultura, la reciproca conoscenza, la valorizzazione di storie peculiari, di civiltà antiche poi rappresenta un terreno elettivo di crescita. Qui sta il valore del lavoro che da oltre 10 anni, con la guida della Regione Campania, il protagonismo del sistema campano di Alta formazione e Ricerca, il sostegno di MIUR e MAECI, Città della Scienza si ritrova a coordinare nella relazione con la Cina.

E qui sta l’attualità dei contenuti dell’ultima missione in Cina, condotta, proprio alle soglie della pandemia, di fine novembre dello scorso anno a Chengdu nella provincia del Sichuan.

In quella occasione, la delegazione guidata dall’Assessore all’Internazionalizzazione, alle start-up ed all’innovazione Valeria Fascione, con la Dottoressa Rosanna Romano Dirigente dell’Area Cultura e Turismo della Regione Campania,  arricchita della partecipazione di diverse Università e Centri di Ricerca campani, da rappresentanti di imprese, ha avuto modo nella sua missione nel Sichuan di consolidare un lavoro già intenso di relazioni e di iniziative sul terreno della ricerca scientifica con ad esempio il laboratorio congiunto tra IPCB-CNR e Università del Sichuan, e sul terreno della valorizzazione del Beni Culturali con la cooperazione nella realizzazione di mostre del Mann e del Parco Archeologico di Paestum.

Da quella missione, nel dialogo con gli interlocutori istituzionali e accademici cinesi, è nata l’idea, supportata dal nostro Consolato, della stesura di una Intesa organica tra quella Provincia e la Regione Campania, con il suo sistema culturale, scientifico ed economico per un Programma integrato di progetti comuni di tutela e valorizzazione di un immenso patrimonio di Beni Culturali.

Chengdu, capoluogo della provincia del Sichuan in Cina, con una popolazione di 90 milioni di abitanti, è nota per i suoi innumerevoli siti archeologici conosciuti a livello mondiale. Quello relativo ai Beni Culturali è un settore in grande espansione sia in Italia che in Cina; entrambi i Paesi si avvalgono di numerosi siti e reperti archeologici a testimonianza della loro storia e cultura che affondano le loro radici nell’antichità.

“La cooperazione con la provincia del Sichuan – ha dichiarato l’assessore all’Internazionalizzazione Valeria Fascione, in occasione della missione della Regione Campania a Chengdu inserita all’interno della Settimana Cina-Italia della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione 2019 – è per la Campania un asset strategico; già dal 2007, anno della prima visita a Napoli di alcuni interlocutori politici di Chengdu, ci hanno mostrato il loro forte interesse per il nostro territorio, per il patrimonio culturale e per le competenze tecnologiche che esprime”.

Questo 2020, purtroppo segnato dalla diffusione del covid-19, è un anno di grande valenza per le relazioni bilaterali dei due Paesi, è l’anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina.

A testimonianza, il proficuo legame di cooperazione tra i poli museali ed archeologici campani e del Sichuan, con l’allestimento di una Mostra su Pompei a Chengdu e di una Mostra sulla storia archeologica di Chengdu a Napoli, alla recente mostra “Paestum-una città del Mediterraneo antico” del Parco Archeologico di Paestum peraltro inaugurato a novembre pochi giorni prima della missione e riaperta poche settimane fa al Sichuan Museum di Chengdu.

Tutte sottolineano il ruolo fondamentale della collaborazione tra i due Paesi in tema di valorizzazione, conservazione e fruizione dei beni culturali.

Ecco. Anche da qui si può e si deve ‘ripartire’.