Una rete internet sottomarina per connettere mari e oceani

Una rete internet sottomarina per connettere mari e oceani
Una rete internet sottomarina per connettere mari e oceani
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Sviluppare una rete internet sottomarina. Non è fantascienza ma l’ambizioso obiettivo del progetto di ricerca europeo SUNRISE, coordinato dall’Università La Sapienza di Roma. Le acque di mari e oceani rappresentano per l’uomo uno degli ambienti ancora poco conosciuti dal momento che le tecnologie, usate ancora oggi, sono costose e spesso inefficienti. La rete internet subacquea progettata dal progetto SUNRISE permetterebbe invece di trasformare gli ambienti subacquei in grandi autostrade digitali su cui robot intelligenti, droni, sensori e veicoli autonomi potranno scambiarsi dati e svolgere compiti pericolosi o difficili per l’uomo.
Uno scenario straordinario che offre diverse opportunità d’applicazione, ma che ha posto al network europeo di ricerca una vera sfida. I dispositivi elettronici intelligenti sott’acqua infatti non possono comunicare sfruttando le onde elettromagnetiche come avviene sulla Terra. Per risolvere questo problema sono stati sviluppati protocolli di comunicazione che imitano le onde acustiche usate da balene e delfini per comunicare anche a grandi distanze. Gli sviluppatori di SUNRISE ora stanno mettendo a punto dei modem acustici in grado di connettere diversi dispositivi elettronici consentendo in questo modo il dialogo tra i vari dispositivi. Ecco il futuro dell’Internt of Things: l’Internet of underwater Things.

 

Lo studio dei fondali o la salvaguardia di reperti archeologici sono solo alcuni contesti d’utilizzo della tecnologia SUNRISE, in quali altri potrebbe risultare estremamente utile? Oltre alle onde acustiche esistono altri modi per consentire la comunicazione in ambienti marini? In termini di cybersicurezza quali sono i rischi a cui si va incontro?

 

Per conoscere il progetto SUNRISE vi aspettiamo a Futuro Remoto, ma intanto scriveteci le vostre opinioni e idee!

* Per l’immagine in evidenza si ringrazia Salvo Emma

6 Commenti

  1. Idea molto interessante. Il mio unico dubbio è: può questa ipotetica connessione internet può in qualche danneggiare la flora e la fauna marina?

    • Buongiorno, sono il Communication Manager di SUNRISE. Per la flora assolutamente no e neanche per la fauna. I veicoli autonomi sono addestrati a comunicare su frequenze diverse da quelle utilizzate dai cetacei, proprio per non disturbare in alcun modo le comunicazioni tra le specie marine. Spero di averle risposto.

  2. Progetto tanto interessante quanto innovativo, il contributo che darebbe alle esplorazioni subacquee sarebbe enorme, darebbe un contributo anche alla scoperta di nuove specie viventi agevolando l’esplorazione dei fondali marini. Trovo inoltre molto interessante il metodo di comunicazione escogitato dalla Sunrise. Teoricamente sarebbe possibile modificare il modo di propagarsi di queste onde in modo tale da poter essere usato anche in superficie?

    • diciamo ‘teoricamente’. Nel senso che, ad oggi, le onde radio sono già particolarmente performanti per cui non credo che si pensi all’uso dell’acustica. Anche perchè mentre nel profondo del mare, soprattutto a certe profondità, il suono viaggia bene e ‘pulito’, lo stesso non si potrebbe pretendere in superficie, dove invece le fonti di disturbo, piccole e grandi, sono tante e affliggerebbero la comunicazione fino a renderla impossibile.

  3. Sarebbe , in futuro, possibile usare la connessione internet anche per uso personale su vari smartphone, tablet e computer?

  4. ottima idea per poter ampliare le conoscenze preesistenti: si possono scoprire molte novità riguardanti l’ambiente, la fauna e la flora marina che spesso non è molto conosciuto.

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