Laboratorio di Lettoscrittura: i sensi della lingua tra scritto e parlato

Laboratorio di Lettoscrittura: i sensi della lingua tra scritto e parlato
Laboratorio di Lettoscrittura: i sensi della lingua tra scritto e parlato
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La rappresentazione del parlato in forma scritta comporta, in molti casi, il rischio di una perdita o alterazione del senso, sia per la mancanza di univoche notazioni del tono e quindi della strutturazione prosodica complessiva della produzione sonora, sia a causa delle ambiguità della segmentazione che possono tradursi in corrispondenti difficoltà di comprensione.
es.: incredibile! espressione che può accompagnare sia un evento positivo sia negativo, e quindi non disambiguabile, se priva dell’intonazione, in sono stupito (e quindi felice) oppure in sono stupito (e quindi deluso, irato etc.);
es.: una vecchia porta la sbarra = una vecchia [donna] porta la sbarra vs una vecchia porta la [l’uscita] sbarra.
La comunicazione in forma scritta negli ambienti digitali ha moltiplicato i casi di ambiguità e di errore per l’influenza delle variabili spazio/tempo nella pratica della scrittura ma, allo stesso tempo, le nuove scritture digitali consentono anche di realizzare, attraverso particolari espedienti grafici, inedite ricchezze espressive.
Alcuni esperimenti di scrittura consentiranno di verificare i limiti del messaggio trasmesso in forma scritta così come le potenzialità delle forme grafiche abbreviative o iconiche (#refusando: esercizi coi refusi; cfr. blog Scritture Brevi)
I progetti, già sperimentati, e presentati anche in occasione della precedente edizione di Futuro Remoto, saranno proposti in forma di gioco (ad es. #treparole: composizioni di testi brevi con un numero fisso di parole; #tagliaincolla: testi ottenuti con la scomposizione e ricombinazione di elementi dati; #adottaunsegno e #adottaunarima: esperimenti sul senso basati sulla punteggiatura e sulle assonanze foniche nella lingua italiana), adattandone le forme all’età dei partecipanti.

 
Vi aspettiamo lunedì 10 ottobre in Piazza nel padiglione Comunico Ergo Sum

 
*Francesca M. Dovetto e Francesca Chiusaroli sono docenti di Glottologia e linguistica, rispettivamente, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e presso l’Università degli Studi di Macerata. Nei propri Ateni sono Coordinatrici, Francesca M. Dovetto del Centro di Retorica del Testo e Pragmatica della Comunicazione (ReTe PraCo) presso il Laboratorio di Urbanistica e di Pianificazione Territoriale “Raffaele D’Ambrosio” (LUPT) e Francesca Chiusaroli del Laboratorio di Fonetica e Scrittura (LaFoS).

 
*L’immagine in evidenza è stata fornita dalla professoressa Dovetto

5 Commenti

  1. Le parole scritte spesso si possono fraintendere ecco che usiamo nelle chat social emoji per rendere la conversazione più fluida e chiara

    • mancando l’intonazione la possibilità di fraintendimenti cresce (e infatti aumenta sempre di più l’uso dei messaggi vocali), ma l’ambiguità, a volte, è anche una grande risorsa 😉

  2. Per quale motivo l’ambiguità può essere una risorsa?

    • Pensiamo che l’ambiguità possa aprire a nuovi sensi, o quanto meno proviamo a esplorare i “confini” dell’ambiguità. Ti aspettiamo!

  3. beh, l’esattezza non è sempre indispensabile alla comunicazione, anzi, diciamo che è legata piuttosto alla tipologia di discorso (discorso, calcolo, misura etc): è ovvio che in ognuno di questi casi abbiamo bisogno di un diverso grado di esattezza, mentre nella comune conversazione noi possiamo anche parlare di ciò che è “per lo più”. Ad ogni modo l’ambiguità (che a volte ci consente di dire ma anche di non dire…), può sempre essere sciolta, disambiguando appunto, basta però ricordarsi che una certa dose di ‘vaghezza’ resta indissolubilmente legata a ogni parola che usiamo, finché il contesto nel quale la caliamo non riesce a limitarne l’indeterminatezza.
    Per altri versi, invece, l’ambiguità (chiarissima ad esempio nei casi di omonimia, polisemia e di sinonimia) è una sorta di economia… ci consente di risparmiare in termini di memoria, energia etc. , insomma rende la lingua uno strumento particolarmente flessibile e quindi adattabile a nuove necessità di espressione.

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