Protezione sismica degli edifici: il modello dell’Ospedale del Mare

Protezione sismica degli edifici: il modello dell’Ospedale del Mare
Protezione sismica degli edifici: il modello dell’Ospedale del Mare
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In Italia ci sono quasi cinquecento ospedali in pericolo in caso di terremoto, ma esistono anche strutture costruite secondo i più moderni e sicuri criteri antisismici codificati. Tra questi c’è l’Ospedale del Mare di Napoli, una delle più grandi opere realizzate su isolatori sismici in Europa. Presenta dimensioni in pianta di circa 150mx150m, forata al centro, senza giunti con una superficie complessiva di circa 85.000m2, ed un peso sismico di circa 130.000t poggiante su 327 dispositivi di isolamento. La struttura è stata progettata e realizzata per assicurare un’elevata protezione sismica: danni limitati in caso di terremoti molto violenti e perfetta funzionalità per eventi sismici meno violenti ma più frequenti. A garantire la protezione sismica dell’intera struttura ci sono 327 isolatori sismici che sopportano il peso dell’edificio e che in caso di terremoto consentono alla struttura di oscillare su di essi, e in questo modo attenuando al massimo gli effetti delle sollecitazioni sismiche.

A Futuro Remoto, nel padiglione Terra Madre, sarà proprio l’Ospedale del Mare e il Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura dell’Università degli Studi Federico II di Napoli che aiuteranno a capire attraverso l’uso di attrezzature didattiche perché alcuni terremoti hanno effetti più devastanti per alcune tipologie di strutture rispetto ad altre.  Si mostrerà in maniera semplice come due strutture diverse, ma costruite nello stesso luogo, possono subire effetti differenti in relazione alle proprie caratteristiche dinamiche. A tale scopo si userà un sistema formato da una tavola vibrante su cui è applicata una struttura a 2 piani, 3 accelerometri per registrare le accelerazioni delle tavola e della struttura, un sistema di acquisizione dati e uno di input per consentire il movimento alla tavola.

 
*L’immagine in evidenza è stata fornita dall’ Ing. Massimo Acanfora