La comunicazione scientifica secondo MoSeF

La comunicazione scientifica secondo MoSeF
La comunicazione scientifica secondo MoSeF
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E’ possibile combinare discipline apparentemente distanti tra loro per sviluppare nuovi percorsi comunicativi? Questa è la sfida del MoSeF, un laboratorio sperimentale che comprende artisti, umanisti, antropologi, archeologi, chimici, biologi, ingegneri dei materiali, fino ad operatori di settori produttivi e attori teatrali, che si propone di affrontare tematiche, che siano di ricerca avanzata o vicine alla vita quotidiana, usando come filo conduttore un modello di divulgazione: interdisciplinare perché coinvolge non solo più aree culturali, ma anche differenti contesti operativi (ricerca, didattica, attività sociali e produttive); interattivo, sia perché incentrato sull’aspetto sperimentale, sia perché prevede scambi di informazione bidirezionali con il pubblico, stimolato a partecipare e proporre idee e non solo fruitore passivo di eventi; interconnesso, per la cura ai numerosi legami, talvolta poco visibili, tra i vari aspetti di una tematica, tra tematiche differenti o tra queste e la vita quotidiana; inclusivo, poiché in molti casi l’interattività viene spinta fino a trasformare spettatori o sponsor in partecipanti. Per dimostrare il modello attraverso le sue realizzazioni abbiamo scelto esempi che trattino differenti tematiche viste da diverse angolazioni: vedremo come da un lato gli organismi marini comunicano tra loro e dall’altro rappresentino una fonte energetica alternativa; analizzeremo gli aspetti visivi e simbolici della comunicazione umana, spaziando dalla chimica della produzione e dell’impiego di colori adoperati per veicolare direttamente significati o per tracciare segni, scritti o pittorici, al significato simbolico e rituale di gesti, danze e pratiche orientali; tratteremo la sfera alimentare analizzando alimenti come il latte e l’olio, o tematiche di attualità come le sofisticazioni alimentari e gli antiossidanti, passando dal livello molecolare del meccanismo di percezione dei sapori per arrivare alla cucina, alle tecniche di degustazione, fino all’impiego innovativo degli scarti alimentari; in collaborazione con la compagnia teatrale “La Carrozza d’Oro” risolveremo insieme al pubblico un caso appassionante con l’applicazione di metodologie chimiche. App e prodotti multimediali sviluppati nel MoSeF serviranno ad approfondire ed integrare le tematiche trattate, creando prodotti fruibili anche a distanza. In tale contesto proporremo un’innovativa attività divulgativa basata sulla definizione di metodologie per la ricostruzione dell’evoluzione degli spazi urbani e la valorizzazione del relativo patrimonio culturale materiale ed immateriale.
Il MoSeF vi aspetta nel dome Comunico Ergo Sum. Vi aspettiamo!

 

*Pietro Amodeo è coordinatore del MoSeF e ricercatore presso l’Istituto di Chimica Biomolecolare (ICB) del CNR

 

* L’immagine in evidenza è stata fornita da Pietro Amodeo

7 Commenti

  1. Sabato 8 Ottobre dalle 16 alle 20 l’unità di ricerca “società e culture dell’Asia meridionale” vi aspetta presentando:
    -La comunicazione visiva delle mudra nella danza Odissi, sia attraverso l’attività divulgativa che dimostrativa. Espongono: Annalisa Bocchetti e Clarissa Ladogana (università degli studi di Napoli “L’Orientale”).
    -La comunicazione sensoriale corpo-mente praticando lo yoga, attraverso la spiegazione dei vari colori dei chakra. Espongono: Gino Sansone (Presidente della scuola integrale di yoga) e Dorotea Operato (università degli studi di Napoli “L’Orientale).
    -La comunicazione simbolica dei Mehndi, il tradizionale tatuaggio all’Hennè. Espongono: Jawaria Hafeez Siddiqui e Luca Amirante (università degli studi di Napoli “L’Orientale”).
    Vi aspettiamo!

  2. Il Mosef nel padiglione “Comunico Ergo Sum”
    I percorsi didattici avranno carattere divulgativo-dimostrativo, prevedendo in alcuni casi la partecipazione diretta del pubblico.
    Approfondimenti sulle tematiche trattate sono disponibili al sito: http://mosef.na.cnr.it/index.php/eventi-in-corso/16-futuro-remoto-2016
    Programma delle attività
    Venerdì 7 ottobre:
    -dalle 10 alle 15. Le mille facce del cibo (I): Dal pomodoro antiossidanti ma anche contaminazioni alimentari. A cura degli Istituti ICB-CNR di Pozzuoli (Giuseppina Tommonaro, Carmine Iodice, Gennaro Roberto Abbamondi, Claudia Mazzarotta) e ISA-CNR di Avellino (Maria Staiano, Antonio Varriale, Angela Pennacchio, Alessandro Capo, Adelia Majoli e Clotilde Capacchione), in collaborazione con gli studenti dell’Istituto I.T.I “Augusto Righi” di Napoli;
    – dalle 15 alle 20. Il mare, fonte di conoscenza e di tecnologie innovative: comunicazione in ambiente marino/sviluppo di biotecnologie per la produzione energetica. A cura dell’Istituto ICB-CNR di Pozzuoli (Ernesto Mollo, Letizia Ciavatta, Marianna Carbone, Salvatore Donadio, Giuliana d’Ippolito, Angela Sardo, Lucio Caso e Alessandra Galizia) e gli studenti dell’Istituto I.T.I “Augusto Righi” di Napoli;
    – dalle 20 alle 22. Raccontare i beni culturali e l’evoluzione degli spazi urbani:Piazza Municipio. A cura dell’Istituto ISSM-CNR di Napoli (Antonio Bertini, Immacolata Caruso, Valentina Noviello,Tiziana Vitolo).
    Sabato 8 Ottobre:
    -dalle 10 alle 16. Le mille facce del cibo (II). Dal gusto agli aspetti nutrizionali e farmacologici con olio, antiossidanti e recettori. A cura degli Istituti ICB-CNR di Pozzuoli (Giuseppina Tommonaro, Carmine Iodice, Gennaro Roberto Abbamondi, Claudia Mazzarotta, Pietro Amodeo, Luciano De Petrocellis, Rosa Maria Vitale) e ISA-CNR di Avellino (Mario Paolo Pellicano), in collaborazione con gli studenti dell’Istituto I.T.I “Augusto Righi” di Napoli;
    – dalle 16 alle 20. La comunicazione visiva e simbolica tra chimica e discipline orientali: trasmettere conoscenza ed emozioni attraverso i colori, i segni, i linguaggi simbolici, il gesto, il corpo. A cura dell’Istituto ICB-CNR di Pozzuoli (Pietro Amodeo, Alessia Ligresti e Rosa Maria Vitale), l’unità di ricerca “società e culture dell’Asia meridionale” e con la collaborazione del Prof. Alberto Lelli;
    -dalle 20 alle 22. Le mille facce del cibo (III). La “cucina molecolare” secondo il MoSeF: dimostrazione di cucina cinese con esempi della chimica “nascosta”. A cura dell’Istituto CNR ICB di Pozzuoli (Pietro Amodeo) e dell’Istituto Confucio di Napoli (Zhou Li);
    Domenica 9 Ottobre:
    -dalle 10 alle 15. Le mille facce del cibo (IV). Le multiformi proprietà del latte: dal kefir agli usi non alimentari. A cura degli Istituti ICB-CNR (Pietro Amodeo, Alessia Ligresti e Rosa Maria Vitale), IPCB-CNR di Pozzuoli (Valentina Marturano, Gabriella Santagata), la gelateria Remy (Vittorio Corradini) e in collaborazione con gli studenti dell’Istituto I.T.I “Augusto Righi” di Napoli;
    -dalle 15 alle 20. Le mille facce del cibo (V). Trasformiamo il problema degli scarti alimentari in una risorsa. A cura degli Istituti ICB-CNR (Valeria Calandrelli, Paola Di Donato, Ilaria Finore, Alessia Gioiello, Licia Lama, Luigi Leone, Barbara Nicolaus, Annarita Poli, Ida Romano) e IPCB-CNR (Barbara Immirzi, Salvatore Mallardo, Federica Zuppardi, Piero Cerruti, Mario Malinconico) di Pozzuoli e in collaborazione con gli studenti dell’Istituto I.T.I “Augusto Righi” di Napoli
    -dalle 20 alle 22. Invito alla Chimica con delitto: dalle “indagini chimiche” alla “chimica delle indagini”. A cura dell’Istituto ICB-CNR di Pozzuoli (Fabiana Piscitelli)
    Lunedì 10 Ottobre:
    -dalle 10 alle 14. MoSeF e scuola insieme al lavoro: i ragazzi all’opera su inchiostri e plastica dal latte. A cura degli studenti dell’Istituto I.T.I “Augusto Righi” di Napoli e dell’Istituto ICB-CNR di Pozzuoli (Pietro Amodeo, Alessia Ligresti e Rosa Maria Vitale)

  3. Il MoSeF sarà presente anche nella sezione Café Scientifique con “Il rituale del caffè a Napoli e del tè in Cina: chiacchierate tra storia, teatro e scienza” presso il “Gran Caffè Gambrinus” alle 17.45 di domenica 9 ottobre 2016. Nel corso dell’evento, una “eccitante” presentazione storica ad opera del nostro ospite speciale, Fabrizio Mangoni di Santo Stefano, noto divulgatore su tematiche riguardanti il cibo ed i dolci in particolare, introdurrà la rappresentazione teatrale di testi e scene riguardanti il caffè ad opera della compagnia “La Carrozza d’Oro”, la cerimonia del tè eseguita da esperti di cultura cinese dell’Istituto Confucio di Napoli e le “zoomate” ad opera di ricercatori dell’ICB-CNR sui principi attivi contenuti nelle due bevande, che illustreranno, con l’aiuto di qualche esempio sperimentale in diretta, aspetti chimici, biologici, farmacologici e nutrizionali delle bevande.

  4. Approfondimenti sulle Attività MoSeF programmate per venerdì 7 ottobre:

    dalle 10 alle 15. Le mille facce del cibo (I): Dal pomodoro antiossidanti ma anche contaminazioni alimentari. A cura degli Istituti ICB-CNR di Pozzuoli (Giuseppina Tommonaro, Carmine Iodice, Gennaro Roberto Abbamondi, Claudia Mazzarotta) e ISA-CNR di Avellino (Maria Staiano, Antonio Varriale, Angela Pennacchio, Alessandro Capo, Adelia Majoli e Clotilde Capacchione), in collaborazione con gli studenti dell’Istituto I.T.I “Augusto Righi” di Napoli;

    Tecniche di laboratorio per stimare il potere antiossidante di alimenti ad alto potere nutrizionale.
    Come si fa a valutare la capacità antiossidante di un alimento? Grazie a saggi specifici che utilizzano sostanze particolari, dette cromogeni, in grado di assumere un’intensa colorazione nella condizione di radicali. In presenza di un antiossidante, che ha la capacità di inibire il radicale, la soluzione radicalica si decolora. Vedremo come la decolorazione della soluzione radicalica sia proporzionale al contenuto di antiossidante del campione, usando come esempio gli estratti acquosi ed organici del pomodoro.

    Sistemi diagnostici per la salute e la sicurezza alimentare:
    L’attività sarà volta ad illustrare metodi di analisi per rivelare la presenza di contaminanti negli alimenti, prendendo come esempio la contaminazione da Escherichia coli su pomodori. Il metodo, sviluppato dai ricercatori ISA-CNR che presenteranno l’attività, sfrutta l’interazione di un enzima presente nel batterio stesso con una molecola fluorescente. La presenza del batterio sarà rivelata dalla fluorescenza emessa dalla molecole in seguito a reazione enzimatica, grazie ad un sensore situato all’interno di un fluorimetro portatile. Saranno inoltre illustrati metodi per individuare la presenza di tossine nel latte, nei succhi di frutta, etc.

    – dalle 15 alle 20. Il mare, fonte di conoscenza e di tecnologie innovative: comunicazione in ambiente marino/sviluppo di biotecnologie per la produzione energetica. A cura dell’Istituto ICB-CNR di Pozzuoli (Ernesto Mollo, Letizia Ciavatta, Marianna Carbone, Salvatore Donadio, Giuliana d’Ippolito, Angela Sardo, Lucio Caso e Alessandra Galizia) e gli studenti dell’Istituto I.T.I “Augusto Righi” di Napoli;

    Introduzione alla comunicazione chimica in ambiente acquatico
    Quali sono i segnali attraverso cui gli organismi marini comunicano? Scopriremo insieme come alcune sostanze chimiche prodotte da organismi bentonici marini servano a scoraggiare la predazione (allomoni difensivi), ad indicare possibili fonti di cibo (kairomoni), o a produrre una risposta sociale in individui della stessa specie (feromoni). In generale, gli allomoni trasmettono un vantaggio all’organismo che emette il segnale, i kairomoni beneficiano solo l’organismo ricevente, mentre i feromoni d’allarme e sessuali beneficiano sia chi riceve che chi emette il segnale. Con alcune dimostrazioni teorico/pratiche ci si propone di illustrare alcune tecniche, sviluppate presso l’ICB-CNR dai ricercatori che presenteranno l’attività, per indagare il possibile coinvolgimento di sostanze naturali marine nelle strategie di difesa chimica in ambiente acquatico. In particolare, mediante una esperienza pratica si potrà constatare se una sostanza isolata da un invertebrato marino abbia o meno un ruolo protettivo agendo come allomone difensivo, eventualmente provocando il rifiuto del cibo da parte di potenziali predatori, quali il Palaemon elegans (il comune gamberetto di scoglio).

    Il Mare come fonte di Energia
    Le microalghe sono organismi fotosintetici microscopici che popolano il mare. Le microalghe sono in grado di fissare la stessa quantità di anidride carbonica di una foresta terrestre, e sono alla base della catena alimentare marina. Sono in grado di effettuare a mare delle fioriture chiamate bloom, in cui aumentano tantissimo di numero. Ma non solo, le microlaghe possono essere per noi una fonte importante di energia, come ad esempio il bio-diesel. L’attività di ricerca mostrata ripercorrerà alcune fasi di laboratorio importanti per arrivare allo sfruttamento biotecnologico di questi organismi: dalla selezione degli organismi a mare(osservazione a microscopio della biodiversità delle microalghe), alla crescita in laboratorio (preparazione di un terreno di crescita ottimale per la loro crescita), allo sviluppo di un sistema di raccolta (sedimentazione e centrifugazione delle microalghe), all’estrazione e caratterizzazione dell’olio che si ricava (estrazione con solventi organici e TLC su estratti).

    –dalle 20 alle 22. Raccontare i beni culturali e l’evoluzione degli spazi urbani:Piazza Municipio. A cura dell’Istituto ISSM-CNR di Napoli (Antonio Bertini, Immacolata Caruso, Valentina Noviello,Tiziana Vitolo).

    Approcci innovativi di studio e sperimentazione nel centro storico di Napoli
    Nell’ambito di una ricerca finalizzata alla generazione e gestione della conoscenza dei centri storici, il gruppo di lavoro MeTE (Mediterranean Transcultural Entities) dell’ISSM-CNR ha elaborato un’innovativa attività di divulgazione della conoscenza basata sulla definizione di metodologie per la ricostruzione dell’evoluzione degli spazi urbani e il recupero di tutte le informazioni relative al patrimonio culturale materiale ed immateriale con particolare riferimento ai beni archeologici, storico artistici in essi presenti. In occasione dell’evento di Futuro Remoto 2016, se ne illustreranno i risultati attraverso i prodotti multimediali predisposti per il centro storico di Napoli. Nello specifico, attraverso lo studio del contesto urbano di Piazza Municipio, adottando una metodologia di trasferimento della conoscenza interattiva, si è inteso sviluppare un percorso di analisi e di sperimentazione in grado di coniugare conoscenza dei luoghi, comunicazione e fruizione del paesaggio culturale. Grazie agli scavi realizzati per la costruzione della stazione metropolitana, infatti, è stato possibile non solo riconsiderare, alla luce delle scoperte avvenute, la storia della città, ma apprezzare il forte potenziale di interazione, di flussi di transito e di aggregazione che rende tale luogo un hub di trasferimento della conoscenza e di fruizione delle innumerevoli applicazioni tecnologiche riferibili al patrimonio culturale

  5. Approfondimenti sulle Attività MoSeF programmate per Sabato 8 Ottobre:
    -dalle 10 alle 16. Le mille facce del cibo (II). Dal gusto agli aspetti nutrizionali e farmacologici con olio, antiossidanti e recettori. A cura degli Istituti ICB-CNR di Pozzuoli (Giuseppina Tommonaro, Carmine Iodice, Gennaro Roberto Abbamondi, Claudia Mazzarotta, Pietro Amodeo, Luciano De Petrocellis, Rosa Maria Vitale) e ISA-CNR di Avellino (Mario Paolo Pellicano), in collaborazione con gli studenti dell’Istituto I.T.I “Augusto Righi” di Napoli;

    Laboratorio sensoriale: imparare a scegliere l’olio d’Oliva di qualità.
    Attraverso un percorso teorico-pratico sulla composizione chimica dell’olio extravergine di oliva, la classificazione degli oli di oliva vergini e non vergini e le caratteristiche organolettiche positive e negative di questi differente tipi di oli, i visitatori saranno addestrati, attraverso un assaggio guidato, al riconoscimento delle caratteristiche organolettiche dell’olio extravergine di oliva, al fine di una scelta più consapevole.
    Dalla pungenza alle proprietà benefiche dell’olio di Oliva e del Peperoncino: un viaggio nel gusto alla scoperta dei recettori molecolari.
    Cosa hanno in comune l’olio, il peperoncino e…gli antiinfiammatori? Lo scopriremo illustrando le attività benefiche di alcuni composti contenuti in questi alimenti e i loro meccanismi d’azione, soffermandoci in particolare sulle strutture molecolari responsabili della percezione di pungenza avvertita quando assaggiamo alcune sostanze e ne descriveremo il funzionamento grazie al modello di recettore usato per la reazione a catena a Piazza Plebiscito.

    Tecniche di laboratorio per stimare il potere antiossidante di alimenti ad alto potere nutrizionale.
    Come si fa a valutare la capacità antiossidante di un alimento? Grazie a saggi specifici che utilizzano sostanze particolari, dette cromogeni, in grado di assumere un’intensa colorazione nella condizione di radicali. In presenza di un antiossidante, che ha la capacità di inibire il radicale, la soluzione radicalica si decolora. Vedremo come la decolorazione della soluzione radicalica sia proporzionale al contenuto di antiossidante del campione, usando come esempio gli estratti acquosi ed organici del pomodoro.

    – dalle 16 alle 20. La comunicazione visiva e simbolica tra chimica e discipline orientali: trasmettere conoscenza ed emozioni attraverso i colori, i segni, i linguaggi simbolici, il gesto, il corpo. A cura dell’Istituto ICB-CNR di Pozzuoli (Pietro Amodeo, Alessia Ligresti e Rosa Maria Vitale), l’unità di ricerca “Società e Culture dell’Asia Meridionale” e con la collaborazione del Prof. Alberto Lelli e gli studenti dell’Istituto I.T.I “Augusto Righi” di Napoli;

    La Tintura e gli Inchiostri: dal colore alla scrittura spiegando la chimica che li accomuna.
    I colori possono essere considerati come dei “segni” di portata universale, quasi una forma di linguaggio, che consentono di comunicare forti emozioni. L’uomo ha fatto e fa uso di questi segni in molte straordinarie forme d’arte come la pittura o la decorazione di oggetti, ma anche attraverso la colorazione di tessuti. Infatti colori diversi servono a trasmettere l’appartenenza ad un gruppo, ad una classe sociale, o spesso indicando luoghi, o eventi particolari della vita privata e sociale. Nel corso di questa attività riprodurremo tecniche per l’estrazione del colore dal guado e la tinteggiatura, passando poi a trattare gli inchiostri e le procedure usate nell’antichità per ottenerli, mostrando come molti di essi venivano adoperati anche per la tinteggiatura. Riveleremo inoltre la chimica responsabile della loro colorazione e della loro capacità di essere solubili in acqua ma fissarsi ai tessuti, fino ad arrivare al processo di corrosione dei manoscritti medievali.

    Comunicare con i sensi, i colori dei chakra e della danza
    Proporremo un percorso sensoriale e divulgativo sul risveglio dei centri energetici corporei, permettendo dunque l’equilibrio dell’individuo attraverso la corretta comunicazione tra corpo e mente e illustreremo la comunicazione che trasmette la danza, disciplina di antichissima origine in india, dove le donne, adoperando colori come rosso (Hennè), nero (Kajal) e bianco (ghee), riescono a raccontare storie e trasmettere emozioni (anche qui stiamo in contatto con una compagnia di danza Orissi).

    -dalle 20 alle 22. Le mille facce del cibo (III). La “cucina molecolare” secondo il MoSeF: dimostrazione di cucina cinese con esempi della chimica “nascosta”. A cura dell’Istituto CNR ICB di Pozzuoli (Pietro Amodeo) e dell’Istituto Confucio di Napoli (Zhou Li)

    Nella cultura cinese viene riservata molta attenzione alla preparazione e alla presentazione dei piatti, puntando all’armonizzazione dei colori, delle forme e dei sapori. Il cibo deve infatti soddisfare non solo il gusto ma anche la vista e l’olfatto. Attraverso una dimostrazione pratica assisteremo alla procedura di preparazione di alcuni piatti cinesi, creando spunti per raccontare la chimica nascosta in cibi e bevande.

  6. Approfondimenti sulle Attività MoSeF programmate per Domenica 9 Ottobre
    – dalle 10 alle 15. Le mille facce del cibo (IV). Le multiformi proprietà del latte: dal kefir agli usi non alimentari. A cura degli Istituti ICB-CNR (Pietro Amodeo, Alessia Ligresti e Rosa Maria Vitale), IPCB-CNR di Pozzuoli (Valentina Marturano, Gabriella Santagata), la gelateria Remy (Vittorio Corradini) e in collaborazione con gli studenti dell’Istituto I.T.I. “Augusto Righi” di Napoli

    Partendo dagli assaggi di Kefir, illustreremo le caratteristiche di questo prodotto e la procedura per la produzione dei diversi latti fermentati. Scopriremo inoltre cosa hanno in comune i formaggi e la plastica dal latte (la galalite), come ottenerli, e la chimica alla base del procedimento. Faremo una carrellata storica dei prodotti non alimentari che sono stati ottenuti dal latte, e ne scopriremo di insospettabili, come le fibre tessili, fino ad arrivare ad una scoperta attualissima quale la realizzazione di pellicole alimentari che si possono anche mangiare!

    – dalle 15 alle 20. Le mille facce del cibo (V). Trasformiamo il problema degli scarti alimentari in una risorsa. A cura degli Istituti ICB-CNR (Valeria Calandrelli, Paola Di Donato, Ilaria Finore, Alessia Gioiello, Licia Lama, Luigi Leone, Barbara Nicolaus, Annarita Poli, Ida Romano) e IPCB-CNR (Barbara Immirzi, Salvatore Mallardo, Federica Zuppardi, Piero Cerruti, Mario Malinconico) di Pozzuoli e in collaborazione con gli studenti dell’Istituto I.T.I. “Augusto Righi” di Napoli

    Fibre ed Antiossidanti da scarti dell’industria di trasformazione dei vegetali
    In questo percorso dimostreremo come sia possibile riciclare gli scarti vegetali per ottenere fibre ed antiossidanti, sostanze naturali a basso costo e di elevata qualità. L’attività sarà volta ad illustrare le fasi cruciali di estrazione dei polisaccaridi ed antiossidanti a partire da scarti, attraverso la macerazione delle matrici vegetali in idonei solventi, la precipitazione dei polisaccaridi con etanolo dopo allontanamento dei residui delle matrici e l’ottenimento dei polimeri liofili.
    ’attenzione sarà focalizzata soprattutto sull’estrazione di fibre e di molecole antiossidanti. In particolare, verrà valutato il recupero di polisaccaridi, principali componenti delle bucce e dei semi dei vegetali. Questi biopolimeri, grazie alle loro proprietà fisico-chimiche, vengono impiegati come agenti emulsificanti e gelificanti in preparati alimentari, farmaceutici e cosmetici. I visitatori comprenderanno inoltre le attività industriali che sono connesse alla ricerca di nuovi additivi funzionali per ottenere manufatti plastici di cui quotidianamente fanno uso attraverso la simulazione di un processo industriale di estrusione che è tipico delle industrie che lavorano i polimeri termoplastici, ovvero una classe di polimeri che può essere fusa e modellata in stampi. L’ estrusione sarà effettuata con un estrusore da banco che riproduce in miniatura quella industriale, modificandone i parametri che governano il processo come la temperatura, il momento della forza, la pressione interna e la velocità delle viti. I visitatori saranno i veri attori della dimostrazione infatti effettueranno le operazioni di pesata dei polimeri ed additivi, miscelazione dei componenti, inserimento della miscela nella camera di estrusione e raccolta del polimero in uscita.

    – dalle 20 alle 22. Invito alla Chimica con delitto: dalle “indagini chimiche” alla “chimica delle indagini”. A cura dell’Istituto ICB-CNR di Pozzuoli (Fabiana Piscitelli, Alessandra Gentile)
    Scopriremo insieme come alcune tecniche biochimiche usate nei laboratori di ricerca possano essere applicate alla chimica forense per inchiodare il colpevole, illustrando un giallo da risolvere insieme al pubblico!

  7. Approfondimenti sulle Attività MoSeF programmate per Lunedì 10 Ottobre
    dalle 10 alle 14. MoSeF e scuola insieme al lavoro: i ragazzi all’opera su inchiostri e plastica dal latte. A cura degli Istituti ICB-CNR (Pietro Amodeo, Alessia Ligresti e Rosa Maria Vitale), IPCB-CNR di Pozzuoli (Valentina Marturano, Gabriella Santagata) e in collaborazione con gli studenti dell’Istituto I.T.I. “Augusto Righi” di Napoli

    Gli studenti che hanno operato nei giorni scorsi come dimostratori per le attività sugli inchiostri e sui derivati non alimentari del latte faranno un esame per la “promozione” al livello superiore: sapranno insegnare quanto hanno appreso presso i laboratori ICB-CNR e IPCB-CNR ai loro colleghi di altre scuole? Come se la caveranno con i più giovani o con gli adulti? E con i professori? Aiutateci a scoprirlo “sottoponendovi” al loro training!

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