
(cod. F215)
A cura dell’Istituto Nazionale di Astrofisica_INAF- Struttura per la Comunicazione di Presidenza
L’uomo sin dall’antichità ha raggruppato le stelle visibili in costellazioni disegnando nel cielo le gesta di eroi e miti peculiari delle diverse culture. Quando poi Galilei rivolse il suo cannocchiale al cielo, divenne chiaro a tutti che gli astri erano molto più numerosi e complessi di quanto ci si aspettasse. Nuove mappature erano necessarie e urgenti. Dal Seicento agli inizi del Novecento, grazie all’introduzione del telescopio e poi di strumenti sempre più moderni, moltissimi scienziati dedicarono la loro vita a delineare e caratterizzare la superficie della Luna e di Marte, realizzando mappe, atlanti celesti, dalle cartografie lunari a quelle marziane di Schiaparelli. Anche la Galassia stessa fu oggetto di studi e speculazioni. Verso la fine del Settecento, Frederick William Herschel diede il via alla mappatura galattica. Partendo da queste testimonianze, molte delle quali conservate nel patrimonio storico bibliografico dell’INAF, sarà ricostruita l’evoluzione del concetto di mappa celeste e di cartografia planetaria accompagnando il visitatore fino agli spettacolari risultati raggiunti oggi dalle missioni spaziali, europee e non solo, come Exomars a Gaia. Con questa mostra si vuole dare al visitatore il seguente messaggio: l’esatta rappresentazione del cielo non è un’impresa scientifica esaurita nel passato, essa segna infatti anche la ricerca contemporanea e quella del prossimo futuro. Il percorso espositivo è arricchito da video, fruibili anche con cardboard e installazioni di realtà aumentata fruibili direttamente dai propri cellulari. La mostra accoglie anche lungo il percorso dei momenti laboratoriali.