Il Festival della Complessità a Città della Scienza – fino al 7 luglio

La V edizione del Festival della Complessità ha un’impostazione “sistemica”. Il Festival stesso è una metafora della complessità. È infatti un sistema che “emerge” grazie al contributo di decine di Partner Promotori, che, da maggio a luglio, proporranno l’approccio sistemico in decine e decine di eventi, in una ventina di città di undici Regioni. Sarà un crocevia di Passeggiate della mente. Città della Scienza partecipa quest’anno al festival con un’iniziativa dal titolo: “Città della Scienza racconta la complessità. Visite guidate, laboratori, osservazioni scientifiche per tutti”.

PROGRAMMA

10 maggio ore 12.00
Dai cervelli alle comunità, Prof. Orazio Miglino, Dipartimento Studi Umanistici Università degli Studi di Napoli Federico II.

18 maggio ore 12.00
L’evoluzione della complessità biologica, Prof. Pasquale Raia, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università degli Studi di Napoli Federico II.

25 maggio ore 12.00
La complessità in fisica, Prof Giuseppe Longo Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Napoli Federico II.

Domenica 25 maggio ore 15.00
Esplorare la complessità: Proprietà emergenti nelle colonie di formiche, Dott. Guglielmo Maglio, Fondazione Idis-Città della Scienza.

16, 23, 30 giugno e 7 luglio
I frattali: geometria della natura, a cura di dott.ssa Livia Capocasale, Fondazione Idis-Città della Scienza.

Programma completo degli eventi su www.dedalo97festivaldellacomplessita.it.

Cos’è il Festival della Complessità?

194 conversazioni ed eventi, 23 città, 11 regioni, 43 associazioni, enti, università e istituzioni culturali coinvolte: questo in cifre è il Festival della Complessità alla sua V edizione, che dal 6 maggio alla fine di luglio metterà in campo, oltre a decine e decine di conversazioni, anche proiezioni di film e documentari, convegni scientifici, visite guidate, ascolti musicali, aperitivi culturali, tavole rotonde, cene al buio, presentazione di libri, mostre fotografiche… Pedagogia, economia, salute, management, filosofia, sociologia, medicina, ambiente e biodiversità, storia, psicologia, scienza, etica, urbanistica, mente, evoluzionismo, psicoanalisi, genetica e epigenetica, musica, cinema, globalizzazione, internet e big data, integrazione e mediazione dei conflitti, fisica quantistica, arte, sismologia, sicurezza sul lavoro, rapporto medico paziente, reti sociali, interculturalità, didattica, biologia, sono, in ordine sparso, le tematiche che verranno proposte e esplorate alla luce della teoria dei sistemi.

  • Il Festival della Complessità è un festival diffuso e a km zero.
  • È un esempio di dialogica, nato com’è da una dinamica tra opposti complementari e apparentemente inconciliabili; fantasia e scienza, autorganizzazione e regole, creatività e impegno organizzativo, decentramento e organizzazione puntuale.
  • È un festival a costo zero, non ha mai avuto e non ha scopi di lucro. Non ha ricevuto alcun contributo istituzionale e ogni evento è auto-organizzato e auto-finanziato da ciascuno dei partner promotori.
  • È un Festival che dimostra che la cultura è a portata di mano; e che, come insegna l’approccio sistemico, un evento culturale, tra vincoli e opportunità, può nascere e autorganizzarsi dal basso, può generare risultati imprevedibili, rompere i lacci dell’ansia di controllo e della programmazione dettagliata, facendo così emergere l’inatteso.
  • È un festival “sistemico”, profondamente innovativo. Tutta l’energia necessaria per dargli vita è stata utilizzata come flusso di informazione, e non come forza organizzatrice. Uno staff di dimensioni minime, poche persone impegnate in un’avventura di volontariato culturale, anche volendo, non avrebbero mai potuto mettere in campo in 23 città 194 occasioni di incontro e di esplorazione della complessità.
  • È un festival in rete, decentrato al massimo, con un “centro” che ha avuto la sola funzione di coordinamento, di software integratore e di servizio.
  • È un esempio di dialogica nato com’è da una dinamica ricorsiva tra opposti complementari e apparentemente inconciliabili; fantasia e scienza, autorganizzazione e regole, creatività e impegno organizzativo, decentramento e organizzazione puntuale.
  • Di più, è la prova provata della validità delle teorie della complessità. Dimostra che la complessità è un campo d’indagine e una visione della realtà di una concretezza sconcertante. È una tematica sotterranea ma viva e vivace. Appena ora sta trovando un suo spazio nella cultura allargata del nostro Paese e i tanti, e tanto diversi partner promotori che hanno dato vita al Festival sono nella consapevolezza di proporre tematiche e concettualizzazioni che per molti rappresentano ancora territori culturali e scientifici sconosciuti e, per molti versi, misteriosi.

Questa V edizione del Festival della Complessità è essa stessa stessa è una metafora della complessità. È infatti un sistema che “emerge” grazie al contributo di tutti i Partner Promotori e che sarà un crocevia di Passeggiate della Mente.

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