La Chimica dei botti

Nitrato di potassio, cannoli, pupatelle, zolfo, carbone e bombetelle…si tratta solo di alcuni dei termini tecnici legati a un’antica arte, quella che mescola polveri metalliche per ottenere luci, colori ed effetti esplosivi: la pirotecnia.

Le sue origini sono antichissime, risalgono al I secolo in Cina. In Europa fu introdotta solo verso la seconda metà del XIII secolo, quando un monaco tedesco, Bertold Schwartz, impiegò la polvere da sparo nella formula ancora oggi utilizzata, ma la pirotecnia ebbe il suo massimo sviluppo soltanto a partire dal secolo scorso.
Oggi l’arte pirotecnica è oramai supportata dalla tecnologia più evoluta: computer, centraline di lancio, batterie multiple, il tutto per realizzare uno spettacolo grandioso e coinvolgente con luci, fumo e rumore.
Ma quali sono gli artifizi che si impiegano in uno spettacolo pirotecnico? Quali le caratteristiche? Quali sono i vocaboli tecnici? E le attrezzature necessarie?
Di tutto questo e di altro ancora se ne parlerà domenica 18 dicembre al Science Centre Città della Scienza.
Alle ore 12 inoltre i visitatori infatti potranno incontrare il “mastro” – il pirotecnico più esperto – dell’azienda Pirotecnica Vesuvio, il sig. Ciro Scudo, che mostrerà materiali e strumenti del mestiere, spiegherà le fasi di allestimento ed esecuzione di uno spettacolo di fuochi d’artificio e mostrerà filmati di alcuni spettacoli prodotti
Avremo modo inoltre di conoscere i fuochi d’artificio legali e soprattutto sicuri nonché quelli di cui diffidare e le precauzioni da adottare.

Alle ore 11 e 13 al “bar della chimica” sarà possibile inoltre con provette e pipette sperimentare ed osservare alcune delle reazioni chimiche della pirotecnia e comprendere i meccanismi chimici che determinano i colori, i rumori e gli effetti dei fuochi d’artificio.
I fuochi d’artificio sono infatti tristemente noti anche per il gran numero di infortunati che causano ogni anno. In Italia e a Napoli, più che in qualsiasi altra città italiana, l’ultima notte dell’anno è un tripudio di luci, colori e rumori. Ma al tripudio segue un vero bollettino di guerra da imputare all’imprudenza di coloro che sparano i “botti”, ma anche ai moltissimi fuochi di provenienza dubbia, spesso illegali e potenzialmente pericolosi che circolano.

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