Avevamo immaginato che la ricostruzione di Città della Scienza fosse un’occasione da non perdere, da parte delle istituzioni locali, e che non dovesse divenire l’ennesima ragione di ulteriori divisioni.
Abbiamo sempre voluto distinguere la Città della Scienza, i suoi 7 ettari e la grande incompiuta di Bagnolifutura, poiché abbiamo imparato dalla storia di questi ultimi venti anni. Avevamo accettato l’ipotesi del Comune di Napoli che, accanto alla firma dell’Accordo di Programma Quadro per la ricostruzione di Città della Scienza, potesse partire un analogo APQ per la bonifica del SIN Bagnoli-Coroglio.
Si tratta di due azioni distinte dal punto di vista amministrativo e realizzativo, ma sinergiche sul piano dello sviluppo dell’area di Bagnoli. Siamo rimasti delusi e profondamente preoccupati per il risultato di oggi. Era doveroso che si firmasse l’APQ per Città della Scienza, soprattutto nei confronti delle migliaia di cittadini che oggi, come sempre, hanno affollato Città della Scienza e dell’intero paese, rappresentato a Napoli dal Ministro dell’Istruzione Giannini e dalle belle dichiarazioni del Presidente della Camera Boldrini.
Non aver firmato l’accordo, per difficoltà nel rapporto tra Comune di Napoli, Ministero dell’Ambiente e Regione Campania, è esattamente quello che volevamo evitare: e cioè entrare nel pantano delle bonifiche di Bagnoli.
Città della Scienza – è bene ricordarlo – sorge su un’area di proprietà della Fondazione Idis, totalmente bonificata e pronta per un progetto di ricostruzione rispettoso dell’Accordo di Programma del 1997. Avevamo e abbiamo accettato di realizzare un nuovo progetto e quindi di stipulare un nuovo APQ, in omaggio alle richieste del Sindaco De Magistris. Ci saremmo aspettati, davanti alle difficoltà di rapporto tra Comune, Ministero dell’Ambiente e Regione Campania, una scelta che consentisse l’immediata partenza della ricostruzione del Museo, nelle forme concordate con il Governo, la Regione e l’Amministrazione comunale.
La scelta di non firmare oggi la ricostruzione, a un anno dall’orribile crimine che ha colpito Città della Scienza, Napoli e la comunità scientifica nazionale e internazionale, è una mancata risposta ai criminali tuttora ignoti.
Facciamo perciò appello al Sindaco De Magistris, al Presidente Caldoro, al Governo, affinché nelle prossime ore – riarticolando e separando come è doveroso il procedimento amministrativo dei due Accordi di Programma, quello per Città della Scienza e quello per la bonifica del Sito di Interesse Nazionale Bagnoli-Coroglio – si firmi per la ricostruzione del Museo.
Napoli non può continuare a morire, mentre si litiga sulle sue “magnifiche sorti e progressive”.