Il cervello che “dorme” non è solo una fabbrica di sogni | Sabato 19 marzo 2022

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“Fai della tua vita un sogno e del sogno una realtà”. Antoine de Saint-Exupéry
No, il riposino non è riservato alle persone pigre, chi si alza presto non è necessariamente il più produttivo, chi va a dormire tardi non è il più coraggioso… Certo è che abbiamo bisogno del sonno per sopravvivere – proprio come abbiamo bisogno di cibo e acqua, tanto che passiamo circa un terzo della nostra vita dormendo. Ma qual è lo scopo di tutto questo? Dagli studi pioneristici sul sonno, della fine del 20° secolo, abbiamo compreso che il sonno è uno stato attivo, durante il quale il cervello rielabora le informazioni acquisite durante il giorno, si trasforma plasticamente così contribuendo alla memorizzazione, innesca la produzione di alcuni ormoni (come l’ormone della crescita), rafforza l’efficacia del sistema immunitario, regola il sistema cardiovascolare, riduce le emozioni negative e così via. Ma non solo, negli anni Cinquanta fu Michel Jouvet, ricercatore di Lione, a scoprire l’esistenza della fase paradossale del sonno e a collegarla ai sogni. Altrettanto sorprendenti sono le recenti ipotesi di altre funzioni cruciali del sonno, come lo sviluppo del cervello dell’embrione o la “pulizia” dei nostri cervelli. Molte di queste ipotesi devono ancora essere confermate, altre non mancheranno di essere formulate, non v’è dubbio tuttavia che è ormai dimostrato che “ben dormire” significa meglio vivere.

A cura della Prof.ssa Marina Melone, con la collaborazione della dr. Antonia Auletta Clinica Neurologica II – Centro Malattie Rare & Centro Interuniversitario di Ricerca in Neuroscienze (CIRN), Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Avanzate, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e Coordinamento Napoletano Donne della Scienza.
IV Piano Corporea
Durata: 60 minuti
Target: dai 14 anni in su
Prenotazione presso infopoint di Corporea
Ore: 9.30 e 13.00

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