Le arti circensi, lavorate alternativamente con energia, dolcezza e autoironia, si fondono con la musica dal vivo e la danza in questo spettacolo pieno di poesia e di umore. Questi gli ingredienti dello spettacolo Capas della Compañía de Circo “eia” di Barcellona, che ha inaugurato mercoledì 29 ottobre la nuova stagione artistica dello stabile d’innovazione Le Nuvole.
Il pluripremiato spettacolo ha messo in scena, in un sovrapporsi di molteplici strati, la fusione di corpi e anima di cinque acrobati che, al ritmo di un batterista rock e di canti tradizionali, ha trasportato il pubblico in un luogo conviviale e familiare, fatto di poesia e humor. Un’occasione di gioco e di festa dove l’arte dell’accoglienza diventa una forma di vita.
Capas ha condotto gli spettatori in un viaggio tra odori di casa e suoni di memoria, nella condivisione di illusioni, gioie, momenti brillanti, catastrofici, intimi, sinceri.
Un ritorno alle origini con una nota di generosità, che ha messo in luce i segreti di ciascuno, per mostrarne la vera essenza, oltre gli strati che ci ricoprono.
“E’ proprio questa l’atmosfera nella quale vogliamo incontrare il nostro pubblico di bambini, ragazzi, giovani insieme alle loro famiglie e alle insegnanti” – ha dichiarato Morena Pauro che cura la direzione artistica ed organizzativa della rassegna teatrale, e ha continuato – “La stessa che animerà tutta la prossima stagione che segna i primi 30 anni di attività de Le Nuvole da sempre desiderose di regalare con il teatro un momento speciale di creatività, un’occasione di crescita scandita dalle emozioni”.
Al Galilei 104, infatti, uno spettacolo non è mai solo uno spettacolo. E ospiti non sono mai solo pubblico. Il teatro ragazzi, almeno quello che Le Nuvole propongono da sempre, è un’esperienza che non si limita alla ‘visione di qualcosa’, ma è un dialogo a più voci in cui sono essenziali tanto chi si muove sulla scena quanto chi sta seduto in sala. Un dialogo che inizia a teatro ma non si esaurisce tornando a casa. Ed è per questo che, è bene sottolineare, il confronto deve coinvolgere anche gli adulti.
