Inaugurazione “Extreme tour, Dai Greci, ai fasti del Grand Tour alla ricerca della vita su Marte” 30 dicembre 2020

Svelare l’invisibile e scoprire la vita che si nasconde dietro strani e misconosciuti microrganismi, gli estremofili, che popolano diversi territori alle più distanti latitudini: è l’intento della nuova mostra on line di Città della Scienza, realizzata con il contributo della Regione Campania, ‘Extreme tour, Dai Greci, ai fasti del Grand Tour alla ricerca della vita su Marte’, l’installazione immersiva all’incrocio tra arte e scienza, che sarà inaugurata mercoledì 30 dicembre 2020 alle ore 11.00.

L’inaugurazione vedrà i saluti istituzionali del Presidente della Fondazione IDIS-Città della Scienza Prof. Riccardo Villari, dell’Assessore alla Semplificazione amministrativa e al Turismo della Regione Campania Felice Casucci (è stato invitato), del Direttore Parco Archeologico dei Campi Flegrei Fabio Pagano e del Prof. Francesco Loreto membro del Comitato Tecnico Scientifico Fondazione IDIS-Città della Scienza.

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Seguiranno, moderati dalla responsabile del Science Centre di Città della Scienza Alessandra Drioli, gli interventi di Francesco Talamo, Responsabile per la Comunicazione, la fruizione e la valorizzazione del Parco Archeologico dei Campi Flegrei; di Carla Giusti, Direttore di EXIT – Exhibition Team di Città della Scienza; di Carla Langella, Professore di “Bio-innovation Design” e “Design per la Visualizzazione Scientifica, coordinatrice dell’Hybrid Design Lab, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”; di Marco Moracci, Professore di Biochimica, Università degli Studi di Napoli Federico II, di Anna Valenti, Ricercatore IBBR- CNR, di Olga Mangoni, Professore di Ecologia, Università degli Studi di Napoli Federico II e di Maria Cristina Staiano, Ricercatore ISA- CNR.

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IL PERCORSO ESPOSITIVO

Il percorso espositivo conduce alla scoperta dei Campi Flegrei attraverso protagonisti d’eccezione: gli estremofili, microrganismi estremamente resilienti, scoperti dagli scienziati solo negli ultimi decenni, che sopravvivono e proliferano in condizioni ambientali proibitive per gli esseri umani. Ecco che il Grand” Tour di settecentesca memoria si trasforma in “Extreme” Tour: a partire dalle ricerche sugli estremofili nei Campi Flegrei condotte dal CNR e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’installazione racconta in chiave artistica le affascinati caratteristiche di questi organismi, i luoghi in cui vivono e la ricchezza dei territori che li ospitano, segnati da preziose testimonianze dei Greci e dei Romani, in una narrazione che coniuga storia, arte e mito con ricerca scientifica e tecnologia.

La mostra – dedicata alla riscoperta dei Campi Flegrei attraverso l’inedita lente dei microrganismi che li abitano – è realizzata con il contributo della Regione Campania ed è sviluppata da Città della Scienza in collaborazione con l’IBBR-CNR, DiSBA-CNR, ISA-CNR, l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” –Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università degli Studi di Napoli “Federico II” Dipartimento di Biologia, l’IPSEOA G. Rossini, l’IISS Nitti, l’IS Caselli-De Sanctis, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, il Comune di Bacoli, Le Nuvole Società Cooperativa, la Knowledge for Business, l’Associazione Campi Flegrei a Tavola, l’Associazione Contro le Camorre.

Obiettivo principale dell’esposizione è presentare al pubblico, attraverso moduli affascinanti e interattivi, i risultati della ricerca scientifica e le sue applicazioni, evidenziando il ruolo cruciale svolto da questi straordinari micro-organismi nell’evoluzione della vita.

L’installazione, che offre una nuova chiave di lettura del territorio capace di far dialogare conoscenze e saperi diversi, presenta nella prima area una serie di dati informativi che evidenziano come la vita possa trovarsi ovunque, anche negli ambienti estremi

Il passaggio di scala, da quella umana a quella di un organismo estremofilo, è invece la metafora utilizzata per accedere alla parte più immersiva dell’installazione: uno spazio fluttuante dove elementi reali si coniugano ad installazioni multisensoriali che immergono il visitatore nei tre ambienti estremi trattati, Campi Flegrei, Antartide e  Yellowstone Park, alla scoperta delle diverse stratificazioni, fatte di suoni, acidità, colori, odori, temperature estreme, alghe e naturalmente organismi estremofili, che ne costituiscono i tratti distintivi.

L’integrazione tra i singoli elementi che compongono l’allestimento – dati interattivi, video mappature, suoni e organismi tridimensionali – porta il visitatore a vivere in prima persona l’esperienza dello scienziato su campo che, proprio grazie all’immersione e ad un susseguirsi di scale sempre più microscopiche, riesce a scoprire la straordinarietà di questi organismi, tra cui il Saccharolobus solfataricus, la prima specie autoctona individuata nella Solfatara di Pozzuoli, e a vivere l’emozione della ricerca in contesti estremi.

Tra gli elementi di maggiore innovatività della mostra rientra il team multidisciplinare di progettazione, che ha visto la sinergia tra archeologi, storici dell’arte, scienziati, designer, esperti di comunicazione, esperti di divulgazione scientifica nel comune obiettivo di proporre un ecosistema fisico/virtuale e immersivo degli ambienti estremi per consentire agli spettatori di immergersi completamente nel contesto.

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