Inaugurata nella prestigiosa sede dello Zhongguancun Science Park a Pechino (la Silicon Valley della Cina) la nona edizione del Sino-Italian Exchange Event. La manifestazione, iniziata 10 anni fa grazie alla visione a lungo termine della Regione Campania, fa parte della della China-Italy Science, Technology and Innovation Week 2015. “Quando tutto è iniziato si guardava alla Cina solo per delocalizzare la produzione a basso costo”, spiega il Consigliere Delegato di Città della Scienza Vincenzo Lipardi. “Ora invece – prosegue – grazie anche alla collaborazione di Città della Scienza, si parla di un diverso livello cooperativo che riesce a essere mutualmente profittevole. Dopo dieci anni la scommessa è stata vinta”.
Circa 200 partecipanti italiani provenienti da 170 organizzazioni e altrettanti omologhi cinesi hanno animato un’intensa giornata di lavoro in attesa della cerimonia inaugurale di domani con il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. Già in serata il Ministro ha voluto dare il suo messaggio di benvenuto alla delegazione italiana nel corso di un ricevimento in Ambasciata: “Tutte le imprese, le università, i centri di ricerca e le realtà presenti sono la rappresentazione del successo di questo percorso iniziato sei anni fa, ma a dire il vero anche prima. Sono la dimostrazione che quando si parla di Italia non ci si può più riferire solo alla cultura, ma anche all’innovazione. Speriamo di continuare a percorrere la stessa strada anche con questa edizione e di riuscire anche a fare qualcosa di più”, afferma la Giannini.
“Siamo davvero orgogliosi di aver dato il via a questa importante iniziativa sul matchmaking e il sistema innovativo che connette imprese, Università, centri di ricerca, cluster innovativi ed enti pubblici”, spiega Valeria Fascione, Assessore della Regione Campania all’Internazionalizzazione, Startup e Innovazione. “Speriamo con questa manifestazione di riuscire ad accendere i riflettori della Cina sulle opportunità da cogliere in una partnership con l’Italia sui temi scientifici e tecnologici, ma anche sui temi della produzione e della cultura. Le nostre eccellenze meritano di attrarre nuovi investimenti”, conclude Fascione.
I tavoli tematici hanno toccato dieci settori, tra cui lo scambio accademico e la divulgazione scientifica. In particolare, è stato prezioso il contributo offerto dalle Università Federico II, Seconda Università di Napoli, Suor Orsola Benincasa, Università di Salerno e Università del Sannio, i cui delegati hanno visitato in mattinata la Beijing Technology and Business University. Sul fronte della divulgazione scientifica, tema su cui è particolarmente forte la voglia di rinforzare i legami tra Italia e Cina, i partecipanti al tavolo di discussione hanno svolto un incontro molto fruttuoso che ha messo a punto la strada da seguire per poter meglio seguire quella strategia di “one road, one belt”, che sempre più lega la Cina all’Italia.