SUMMER SCHOOL 2015
ad Alessandria d’Egitto fino al 10 settembre

Sabato 5 settembre l’apertura, ad Alessandria d’Egitto, della seconda edizione della EMME Summer School, per la formazione di figure professionali nel campo della Comunicazione Scientifica, alla quale stanno partecipando circa 30 operatori di Science Centers della sponda Sud del Mediterraneo e del Medioriente, provenienti da Giordania, Tunisia, Palestina, Emirati Arabi, Kuwait, KSA, Bahrain, oltre all’Egitto.

EMME School, alla cui realizzazione Città della Scienza ha avuto un ruolo predominante, nasce nell’ambito delle reti NAMES ed ECSITE con l’obiettivo di formare nuovi manager nel campo dei Science Centre e Musei nell’area euromediterranea e mediorientale e di dotare NAMES ed ECSITE di uno strumento di formazione permanente, in grado di aiutare la nascita di nuove realtà che abbiano la funzione di promuovere uno sviluppo, basato sulla conoscenza e socialmente sostenibile.

È la Biblioteca Alessandrina ad ospitare questa seconda edizione, un luogo fortemente simbolico, che fu, secondo la tradizione, il primo museo della storia. Un luogo di cultura, quindi, che vide, tra i suoi protagonisti, anche Ipazia, una donna che pagò con la vita la sua cultura e la sua libertà di pensiero.

Questa iniziativa è oggi tanto più importante se si tiene conto degli sconvolgimenti geopolitici dell’area mediorientale ed euromediterranea; eppure, accanto alla morte, il Mediterraneo ci sta offrendo esempi di cooperazione scientifica e tecnologica che possono incrementare commerci e pace, contribuire a creare benessere, lavoro, stabilità.

Ed è proprio questa funzione diplomatica della scienza che viene ricordata nella cerimonia inaugurale da Reinhold Brender, Vice Rappresentante dell’Unione Europea in Egitto e Yoslan Mur, Responsabile per le Politiche Scientifiche all’UNESCO.

Domenica 6 settembre, per i futuri “science centres leaders”, la prima giornata dedicata alla formulazione del piano strategico.

“Per creare un’istituzione innovativa e soprattutto duratura, non è sufficiente costruire le mura e acquistare gli exhibits, ma va predisposto un piano economico finanziario di lunga durata. Soprattutto, un Science Centre non può essere la copia di altri visti in altri luoghi del mondo, ma deve avere caratteristiche locali e dialogare con il contesto locale, anche se deve essere parte di una rete di relazioni e collaborazioni internazionali.” Questa è uno dei messaggi dati da Vincenzo Lipardi, Consigliere Delegato di Città della Scienza e relatore di questa giornata con Sharon Ament, Direttrice del Museum of London, Hoda El Mikaty, Direttrice delle Attività Culturali della Biblioteca Alessandrina e Brigitte Coutant, per lungo tempo Direttrice delle Relazioni Internazionali alla Cité des Sciences et de l’Industrie di Parigi.

Ieri sono proseguiti i lavori con una giornata tematica sulle mostre, con lezioni e workshops, poiché uno degli obiettivi di questa scuola è appunto creare networking, rapporti e anche progetti comuni.

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Share on LinkedInEmail this to someone