DIMEMO: dalle onde energia pulita
Nel Golfo di Napoli convertire l’energia del moto ondoso in elettricità è possibile grazie al progetto DIMEMO-DIga Marittima per l’Energia del Moto Ondoso, realizzato da un gruppo di ricercatori della Seconda Università di Napoli coordinati dal Prof. Vicinanza. La sperimentazione del primo impianto è stata avviata presso il molo San Vincenzo, dove si trova l’antica diga sopraflutto del Porto di Napoli.
Perché è innovativo il sistema DIMEMO? Innanzitutto propone un diverso approccio nella progettazione delle dighe marittime che punta a catturare e sfruttare l’energia prodotta dal moto ondoso anziché dissiparla. Questo è possibile perché al posto delle tradizionali scogliere artificiali è costruito un impianto di cemento armato, la cui struttura si integra completamente con le infrastrutture portuali e costiere già esistenti. L’impianto si serve di un dispositivo “a tracimazione ondosa” per cui le acque risalgano una rampa, fluiscono in una vasca di accumulo alimentando così le turbine che produrranno elettricità.Qual è l’impatto ambientale di tale progetto? Come già detto si tratta di un impianto che si integra alle altre opere marittime già presenti, permettendo anzi di ridurre anche le dimensioni delle mantellate a protezione della costa dall’erosione delle acque. È silenzioso, in quanto l’apparato elettro-meccanico si trova nell’apposito locale macchine, e innocuo per la fauna e la flora marina. DIMEMO si rivela quindi un sistema eco-compatibile da implementare non solo nella costruzione di nuove dighe ma anche per ammodernare quelle esistenti sfruttandone le fondazioni. L’innovazione targata DIMEMO in contesti come le piccole comunità isolane potrebbe rappresentare la principale fonte di sostentamento energetico efficace ed economica.
Quali sono i benefici che tecnologie come DIMEMO possono portare a città portuali come Napoli? Nei porti del futuro, oltre a progetti come DIMEMO, quali saranno le altre tecnologie presenti? Quest’iniziativa si pone l’obiettivo di produrre energia pulita, ma in Italia quanto incidono davvero le fonti rinnovabili?
*L’immagine in evidenza è stata fornita dal gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Vicinanza e rappresenta il prototipo di DIMEMO-DIga Marittima per l’Energia del Moto Ondoso, PON R&C 2007-2013 “Ricerca e Competitività” – PON04a3_00303
L’energia ricavata dal moto ondoso rappresenta il futuro delle energie rinnovabili mondiali. Sono già presenti vari tipi di iniziative legate al moto ondoso, una delle più note è il progetto della “Pelamis Wave Power” meglio conosciuto come il progetto “Pelamis” . Nei pressi delle isole orcadi in scozia sono stati posizionati dei lunghi galleggianti, in grado di agire, grazie al movimento delle onde, su dei pistoni idraulici accoppiati a dei generatori in grado di trasformare l’energia meccanica del moto ondoso in energia elettrica. Ogni dispositivo a forma tubolare ha dimensione di 120 m in lunghezza e 3,5 m di diametro, in totale sono 40 dispositivi che occupano una superfice del mare di meno di 1km^2. Sono in grado di fornire una potenza complessiva di 50 MW, sufficiente ad alimentare 38 mila abitazioni, per un costo totale di quasi 100 milioni di euro che possono essere recuperati in circa 20 anni grazie alla produzione dell’energia . Per tale investimento potrebbero essere utilizzati i fondi stanziati per la ricostruzione, riqualificazione e bonifica di Bagnoli e i fondi disposti dall’unione europea per la ricerca di fonti rinnovabili. Noi crediamo che questi impianti possano essere installati anche nel golfo di Napoli coprendo il fabbisogno energetico di Bagnoli e Fuorigrotta.
Grazie al moto ondoso è possibile sfruttare al meglio le risorse marittime in modo da ridurre l’inquinamento collegato ai combustibili fossili; nonostante il mar Mediterraneo non presenti le stesse caratteristiche dell’oceano in quanto a forza del moto ondoso si ha comunque un ricavo di energia sostanzioso e silenzioso