Interviste sul futuro del Mezzogiorno

Prosegue la pubblicazione delle interviste sul Futuro del Mezzogiorno svolte nei mesi scorsi dal Centro studi di Città della Scienza

Rosario Falanga, Napoli. Impiantista elettromeccanico

Il mondo sta cambiando in maniera rapida, un operaio oggi come vede il futuro del Mezzogiorno in questi mutevoli scenari?

Il Mezzogiorno è sempre stato trascurato in Italia. Poteva avere grandi potenzialità nel mondo, tanti talenti in giro per il mondo sono meridionali, ma è sempre stata terra di conquista. I saraceni, i normanni, poi gli americani. Noi in questo, forse, oggi siamo più avvantaggiati di altri rispetto alle migrazioni, perché siamo già un grande miscuglio di popoli. Sarà difficile però vivere con tranquillità, il mondo fa sempre più paura e la paura arriva fino a qui. Ma penso che ce la possiamo fare se continuiamo a fare come sempre, cioè se non ci facciamo condizionare dalla paura.

 

E cosa pensa che avverrà in termini di emigrazione e immigrazione?

Oggi c’è chi se ne va, soprattutto i giovani, perché qui non ci sono tante occasioni, soprattutto se hai studiato, ma pure per quelli che non hanno terminato gli studi. Prima studiavi ed era facile trovare un lavoro indipendentemente se eri geometra, elettrotecnico, medico oppure avvocato. A seconda di quello che studiavi trovavi. Pure c’era la disoccupazione, ma di più per quelli che non studiavano ora invece è uguale per tutti.

Poi penso che arriveranno sempre più stranieri fino a quando non faremo qualcosa per aiutare i paesi in via di sviluppo.

 

Cosa accadrà alla società meridionale. Magari a iniziare dalle questioni fondamentali: come la salute e il welfare sanitario?

Se continua così è meglio che la sanità venga del tutto privatizzata e facciano pagare meno tasse, in modo che ci si possa pagare le cure. La gente non si cura più perché costa e ci sono tempi di attesa lunghissimi. No, non funziona

 

E il mondo del lavoro? Intendo l’occupazione, il lavoro flessibile, la disoccupazione?

Io ho cominciato a lavorare da ragazzo, per me la flessibilità è stata la parola d’ordine. Flessibilità nel lavoro, nell’orario, nei giorni di festa. Ma adesso c’è bisogno di flessibilità per dare più lavoro. Dicono che la disoccupazione è in calo, ma io non lo vedo. Mi pare che i ragazzi nenche cerchino più da lavorare, se hanno studiato poi non hanno proprio intenzione di fare qualcosa di diverso; si si arrangiano, magari per pagarsi le vacanze, ma poi cercano quello per cui hanno studiato ed è pure giusto. Di questo passo saranno tutti dottori ma tutti a spasso.

 

Come vede il futuro delle città e, di conseguenza, delle campagne nel Mezzogiorno?

In città si vive sempre peggio, non dico a Napoli nelle città in generale. Le città sono sempre più caotiche, più sporche, con più traffico. Adesso qui non abbiamo più i cumuli di spazzatura ma la città non sta bene, c’è abbandono, non ci sono servizi, devi sempre stare attento a non farti fregare. E poi c’è tanta violenza.

La campagna potrebbe essere una soluzione, ma come ci vai, che ci vai a fare se hai famiglia? Dovrebbero incentivare il turismo, le produzioni locali. Si dovrebbe tornare un poco alle origini, alla terra. Non solo perché le cose sono più genuine, ma perché in città c’è un modo di vivere caotico, fatto di stress, sempre di corsa, sempre in affanno.

 

Continuiamo il discorso sulla società e l’integrazione. Come vede questioni di fondo quali quella delle donne, dei giovani, degli anziani?

Questa è una società che esclude sempre di più. Le donne vengono ammazzate, hanno fatto grandi passi in avanti però sono sempre vittime di violenze; fanno gli stessi lavori degli uomini, o quasi, ma vengono considerate di meno, o così pare almeno.

Per i giovani, come ho detto, il problema è il lavoro: se non lavori sei fuori dalla vita, non hai possibilità, a meno che non fai il delinquente. Si devono tornare a fare pure i mestieri di una volta, quelli tradizionali, che servono ma nessuno fa più.

Gli anziani stanno inguaiati perché devono pure mantenere i giovani. Oggi si vive di più però è difficile, spesso sono abbandonati, non hanno assistenza. O vivono in famiglia oppure non hanno scelta.

 

Quali saranno gli scenari sul fronte della legalità e della sicurezza e che accadrà alla criminalità, sia comune che organizzata?

Per la legalità c’è una situazione complicata. Dovrebbe essere insegnata a scuola, non a chiacchiere ma come materia di esame, a cominciare dalla condotta, dall’educazione. A me pare che pure la grossa criminalità non è più quella di una volta. Prima avevano più regole pure tra loro, sempre criminali erano, ma adesso ammazzano per niente. Non c’è sicurezza. Servono scuola e lavoro, altrimenti non c’è speranza di cambiare le cose. L’onestà non è più un valore. Una volta uno si alzava la mattina per “fare la giornata”, come si diceva, ed era una persona per bene qualsiasi cosa facesse, adesso chi lo fa è considerato quasi un fesso. I giovani hanno altri modelli. Ad esempio questo Gomorra in televisione, ma che significa? Fai vedere i criminali che sono quasi dei personaggi da romanzo, come se la camorra fosse un’avventura. La camorra fa schifo e sfrutta la povera gente, la miseria e l’ignoranza, ma lo Stato non fa abbastanza, fa pure qualcosa di importante a livello di polizia, di giudici, ma poi scompare. Non basta la polizia, ci vuole la qualità della vita.

 

Quale sarà il futuro dell’economia del Mezzogiorno e della sua industria, sia quella più tradizionale che quella più tecnologicamente avanzata?

Nel lavoro i cambiamenti sono tanti, ti devi aggiornare. Io lo vedo pure nel mio lavoro. Prima eri un buon meccanico, capivi un po’ di elettrotecnica, ed era tutto basato sull’abilità manuale, sull’esperienza. Adesso i modelli degli impianti sono tutti basati sull’elettronica, dai cancelli agli impianti di climatizzazione. Devi cambiare, aggiornarti se no non vai avanti. Poi magari funzionano di più le cose tradizionali, sono più facili da manutenere, perché se si rompe un apparato elettronico sono guai seri e ci vogliono tanti soldi per rimediare, quando riesci a rimediare e non devi invece rifare tutto daccapo. E’ così pure con le automobili, ma è il futuro. Quindi penso che bisognerà attrezzarsi e capire meglio le nuove tecnologie, altrimenti restiamo indietro. Però, e ci tengo a dirlo, non dobbiamo credere che basti la tecnologia, ci vuole sempre l’esperienza, e certe cose hanno bisogno delle mani e del cervello dell’uomo, non dobbiamo dimenticarlo.

 

E per l’agricoltura cosa prevede?

L’agricoltura non mi pare abbia un grande futuro, l’ambiente è rovinato. Però solo se si torna all’agricoltura si risolvono un poco di problemi e si da un poco di lavoro, pure per tutti questi stranieri che arrivanoe  che lavorano pure nell’agricoltura, ma in modo non organizzato e pure illegale.

 

E nel settore dei servizi e in particolare nel turismo?

Il turismo deve essere la nostra forza, abbiamo bellezze che ci invidia tutto il mondo. Bisogna però organizzarsi meglio. Un turista non può venire qua e rischiare di essere rapinato, scippato. I mezzi pubblici dovrebbero funzionare di più, per i cittadini e per i turisti, se no questi come si spostano? Come riescono a visitare tutto quello che, ad esempio, c’è nella nostra città e nei dintorni?

 

Cosa accadrà in termini di infrastrutture, da quelle tradizionali (aeroporti, ferrovie strade) fino alle nuove “autostrade” telematiche?

Siamo indietro, sugli aeroporti, sulle ferrovie. Sulle strade neanche a parlarne. Le infrastrutture telematiche non saprei, ma penso che ancora dobbiamo raggiungere i livelli degli altri paesi. Servono investimenti, ma soldi spesi bene e non intascati dai soliti noti, dai furbetti e dalle mafie.

Oggi si viaggia molto e più velocemente, e mi pare che dobbiamo stare al passo. Invece pare di tornare indietro, prendiamo Napoli: le strade sono piene di buche, gli autobus non funzionano, i trasporti su ferro sempre peggio. Insomma, non mi pare andiamo bene.

 

E il futuro dell’ambiente nel Mezzogiorno, sia considerando l’inquinamento che i rischi idrogeologico e sismico?

L’ambiente lo abbiamo molto maltrattato e la natura ci fa pagare il conto, si rivolta. Però penso che, piano piano, la gente si stia rendendo conto dei guai che abbiamo fatto, ma c’è ancora molta inciviltà e molto approfittarsi dell’ambiente per sfruttarlo solo per denaro. Voglio dire: l’ambiente è una risorsa, lo dicono tutti. Ma se io ho una risorsa e la sporco, la rovino, che cosa mi resta?

Io penso che qui da noi prima o poi succede qualcosa legato al rischio sismico. E’ la caratteristica del nostro territorio, ma non siamo preparati; sarà il panico, a cominciare dalle strade intasate. Molto dipende pure dalla scienza se riuscirà a trovare sistemi per prevedere quello che può succedere.

 

E il futuro del mare?

Il mare per noi è importantissimo, dobbiamo fare di più. Le Istituzioni devono fare di più in termini di controlli e tutela.

 

Quale sarà il futuro della cultura, della scuola e della ricerca scientifica?

Non lo so, mi pare che da un lato i giovani siano più preparati di prima, hanno la rete, sanno tante cose. Da un altro lato, invece, è come se gli mancassero i fondamentali: usano il computer, progettano cose bellissime, ma non sanno più le tabelline. Non lo so. La ricerca è importante e fa del bene, non solo per l’economia ma anche per la salute, per la vita. Mi sembra che anche da noi ci siano tanti giovani bravi, da quello che sento, però se ne vanno tutti o quasi. La scuola, l’università li deve guidare e devono restare qua, trovando uno sbocco, un lavoro.

 

Cosa prevede nel campo dell’arte e dei beni culturali?

L’arte è la nostra ricchezza, se solo volessimo aggiustare tutte le chiese abbandonate che ci stanno daremmo lavoro e faremmo una grande opera per l’Italia intera. Secondo me questo è il futuro: le cose belle da far vedere a tutto il mondo.

 

Cosa accadrà nella politica, nei partiti politici e nelle istituzioni?

Non lo so, è che sono davvero tutti uguali, o viene veramente una rivoluzione o non se ne esce. Troppa corruzione, va bene che c’è sempre stata, ma almeno prima lo sapevano fare, nel senso che su 100 milioni che si mangiavano altri dieci li distribuivano. Adesso ciascuno si mette in politica per interessi privati, io non ho fiducia di nessuno. I vecchi sono … vecchi e i nuovi fanno più paura dei vecchi.

 

Alla fine il futuro del Mezzogiorno sarà un futuro di bellezza o degrado? Progresso o stagnazione?

Noi siamo un Paese bellissimo e la bellezza vincerà sempre su tutto. Pure se viene una guerra, il terremoto, il colera…poi torna sempre la bellezza

L’Uomo deve andare avanti per forza, non ci si può fermare, qualsiasi cosa accada.