Le migrazioni e la biodiversità delle piccole isole

Le migrazioni e la biodiversità delle piccole isole
Le migrazioni e la biodiversità delle piccole isole
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Le isole oggi costituiscono un patrimonio naturale da preservare e valorizzare, in quanto su molte di esse si sono sviluppate comunità faunistiche o floristiche con specifiche caratteristiche differenti dalle stesse comunità della terraferma. A contribuire alla ricca biodiversità delle isole ci sono poi le migrazioni primaverili e autunnali degli uccelli. Le numerose isole del Mediterraneo sono infatti ideali punti di sosta durante i lunghi viaggi migratori e molte specie si fermano per svernare, per cercare cibo o riprodursi. Le isole garantiscono a molte specie la sopravvivenza, che spesso però è minacciata da caccia illegale. Per preservare l’equilibrio naturale di questi ecosistemi strategici è nato nel 1988 a Ventotene il Progetto Piccole Isole (PPI), costituito oggi da una rete internazionale di 48 piccole isole e tratti di costa del Mediterraneo centro-occidentale. Obiettivo del progetto è studiare le migrazioni e comprendere il ruolo delle isole nei confronti degli uccelli che vi sostano.

In un articolo pubblicato dalla rivista del Centro Studi di Città della Scienza, Francesca Buoninconti descrive il lavoro fatto in questi anni dal Progetto Piccole Isole:

In questi 28 anni, è stato così possibile conoscere e monitorare la migrazione primaverile di numerose specie attraverso il Mar Mediterraneo, grazie a una tecnica particolare: l’inanellamento a scopo scientifico. Un metodo di ricerca basato sul marcaggio individuale degli uccelli tramite anelli metallici in lega leggera, diversificati a seconda della specie, della struttura delle sue zampe e del tipo di ambiente frequentato. Ogni anello è contrassegnato in modo univoco da una sigla e da un codice alfanumerico progressivo, e una volta applicato alla zampa dell’uccello lo rende identificabile e riconoscibile facilmente. Un po’ come la targa di una macchina, che è unica in tutto il mondo. Grazie all’inanellamento, si riescono a valutare importanti dati fisiologici, come la quantità di grasso accumulato o il peso, e morfometrici di un individuo. Dati importantissimi per lo studio delle popolazioni. Ma è la successiva osservazione di un uccello già inanellato, attraverso una ricattura o un avvistamento, ad essere fondamentale: grazie a una ricattura possiamo conoscere ad esempio i percorsi effettuati, la durata dei voli, e in alcuni fortunati casi anche la velocità, e ancora possiamo ricavare dei record di longevità. Tutte informazioni che hanno un’importanza gestionale enorme”.

Anche in Campania sulle isole di Capri e Procida ci sono sede dei campi di inanellamento del Progetto Piccole Isole.
 
La biodiversità degli ecosistemi delle isole come si può preservare nel lungo periodo? Quali sono le azioni e i progetti di gestione e conservazione del patrimonio naturale da mettere in atto? E noi cittadini nel nostro quotidiano quale contributo possiamo dare?
 
*L’immagine in evidenza è ripresa da Flickr

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