Il Festival della Divulgazione in Basilicata

La parola divulgazione, quasi per riflesso pavloviano, fa pensare subito alla divulgazione scientifica, come se fosse comunemente accettato che l’unico tipo di conoscenza che ha necessità di essere divulgata sia, appunto, la scienza.
In realtà non è così.

Divulgare significa raccontare, con metodo, la conoscenza al grande pubblico: è una vera e propria impresa culturale ed educativa che ha l’obiettivo di condividere evidenze, fatti e concetti con il maggior numero di persone possibile. Divulgare significa essere creativi, rifiutare il nozionismo e la facile scappatoia del linguaggio tecnico, sperimentare nuove forme di narrazione, dimostrare una grande padronanza culturale e linguistica.
La divulgazione è un’arte, è il ponte che connette coloro che generano cultura alla società.

Leggere la curatela, spesso incomprensibile, di una mostra d’arte, perdersi confusi nel linguaggio pomposo e barocco di molti testi filosofici o di critica letteraria, rimanere interdetti di fronte a geroglifici matematici e sentirsi vittime indifese delle più improbabili teorie mediche propinate sui social network o nelle trasmissioni TV sono tutti segnali di una realtà che, se da un lato dovrebbe spingere ognuno di noi ad un maggiore approfondimento e senso di responsabilità, dall’altro reclama una maggiore attenzione al linguaggio utilizzato da parte di chi possiede dei contenuti da trasmettere al grande pubblico.
L’arte, la filosofia, le scienze umane, la medicina, la matematica, l’ingegneria e, più in generale, ogni ramo del sapere umano ha la medesima necessità ed urgenza: essere divulgati il più possibile, raggiungere parti sempre più ampie di popolazione e società.

È necessario farlo per tre motivi.
Per i ricercatori e per coloro che sono chiamati a “produrre” cultura. Perché investire nella ricerca, nella conoscenza e, più in generale, nella Cultura richiede che vi sia piena coscienza da parte dei cittadini dell’importanza di questi investimenti e del ruolo che essi rivestono nello sviluppo civile ed economico della nostra società. Questa considerazione è sempre vera, ma diventa ancora più urgente in tempi di crisi economica. In altre parole, questa è l’epoca in cui gli scienziati, i ricercatori e gli uomini di cultura devono “giustificare” e rendere quanto mai esplicite le ricadute sociali del loro lavoro (pubblico).

Per i cittadini, perché un elevato livello di comprensione e una maggiore consapevolezza della conoscenza prodotta in tutti i rami del sapere si traduce in un più effettivo esercizio dei diritti democratici, in una più consapevole partecipazione alla cosa pubblica, in una maggiore efficacia nel generare economia e benessere. Viviamo ormai nella società della conoscenza: essere analfabeti culturali significherà diventare sempre più poveri, anche economicamente.

Per il futuro del nostro Paese, perché quasi tutti tra i fisici, i chimici, gli ingegneri, i medici, i letterati, gli archeologi, i filosofi, i registi, gli attori e gli artisti che cambiano in meglio e continuamente la nostra vita, sono stati iniziati al loro lavoro non da tecnicismi o criptiche conferenze per iniziati, quanto dal fascino della scoperta arrivato a loro tramite persone, libri e perfino immagini viste in TV, su internet o storie raccontate nei fumetti. Cambiare linguaggi per raccontare la ricerca e la cultura potrebbe voler dire avere un numero sempre maggiore di persone che dedicheranno la loro vita a queste attività. Significa investire sul futuro.

È per questo che è indispensabile modificare gli strumenti e le vie della divulgazione: bisogna pensare a nuovi usi e nuove narrazioni, anche per i tradizionali contenitori culturali come i musei, le biblioteche, i laboratori.
Per tutti questi motivi, con Liberascienza abbiamo deciso di dar vita al Festival della Divulgazione. Il primo esperimento di divulgazione a 360 gradi condotto su tre giornate i prossimi 4-5-6 Novembre 2016. Scienziati, artisti, letterati, musicisti, giornalisti, storici dell’arte a confronto sulla necessità della Divulgazione nella nostra società.

 

Maggiori informazioni e il programma dettagliato sul sito www.festivaldelladivulgazione.it