“Tunisi, città invisibile”: racconto di una Tunisi oltre i pregiudizi
Un invito a perdersi senza pregiudizi né paure nella città di Tunisi per scoprire i suoi lati poco conosciuti. È questo il filo conduttore della mostra fotografica ‘‘Tunisi, città invisibile” curata dal fotografo napoletano Gigi Sorrentino e che sarà proposta in occasione della prossima edizione di Futuro Remoto. La mostra è stata realizzata ispirandosi al libro “Le città invisibili” di Italo Calvino e mostra i diversi volti di Tunisi.
La Tunisi raccontata dalle immagini scattate da Sorrentino è una città colorata, crocevia di culture e popoli diversi nonostante sia sconvolta dalle rivolte della “primavera araba”. L’intento del fotografo è stato quello di cogliere soprattutto l’intensità degli aspetti umani piuttosto che documentare i momenti drammatici vissuti da Tunisi tra il 2012 e il 2014. Ecco quindi che l’obiettivo di Sorrentino è riuscito a immortale istanti di vita quotidiana, sguardi e storie di dolore e speranza. Occhi colmi di pianto e rabbia di una donna, le migliaia di mani alzate in aria come simbolo di protesta ma anche di richiesta o mura di edifici crollati sono le immagini di una Tunisi invisibile. Attraverso lo sguardo curioso e attento dell’autore napoletano si scopre quindi l’umanità e la bellezza della città, ma anche i suoi tratti nascosti e più profondi.
Per conoscere la Tunisi di Gigi Sorrentino non mancate a Futuro Remoto!
Avete mai visitato e conosciuto Tunisi? Quali aspetti nascosti vi hanno colpito maggiormente?
*L’immagine in evidenza è stata fornita dal fotografo Gigi Sorrentino
In un periodo in cui notizie di attentati alimentano i nostri pregiudizi questa mostra ci può invece far guardare questa città e il suo popolo con occhi diversi. Una mostra da vedere!
Si prospetta una mostra decisamente interessante in quanto una delle più importanti città del Mediterraneo sarà mostrata al pubblico da un punto di vista nuovo, quello cioè della quotidianità. Questo è, secondo me, un aspetto fondamentale per arrivare a conoscere veramente una città. Gli abitanti sono esattamente il riflesso della città poiché le loro espressioni riflettono, appunto, la situazione cittadina. Credo, quindi, che la scelta di immortalare anche i volti oltre agli spazi sia assolutamente coerente con l’obiettivo che il fotografo si è preposto. Sono curioso di vedere le foto e spero che la mostra non deluda le mie grandi aspettative. Avrei un semplice dubbio: il fotografo ha deciso di fotografare i tanti aspetti della capitale tunisina, pronto a venire a conoscenza di nuovi, o già sapeva su quali scene di vita dirigere il proprio lavoro e quali emozioni suscitare nel visitatore?