Dal microscopio alla tela, il 21 maggio a Città della Scienza incontro con Elia Nalini

Tra biologia e arti figurative c’è un legame profondo ed antico. Lo studio del mondo animale e vegetale è sempre stato strettamente legato alla rappresentazione grafica delle specie analizzate. Anche quando il disegno di piante e animali non era finalizzato alla loro analisi scientifica l’uomo ha cercato di farne una rappresentazione oggettiva, cogliendone le proporzioni, i colori, le forme. A partire dalla preistoria, per passare al mondo classico, al medioevo, al rinascimento e fino al secolo scorso, la raffigurazione di piante e animali ha sempre coinvolto i più grandi artisti, e il disegno naturalistico è divenuto un campo interdisciplinare tra l’arte e la scienza, tra la ricerca estetica e l’analisi biologica. Un campo nel quale oggi sembra che il disegno abbia definitivamente perso il suo ruolo a favore della fotografia. Eppure in giro ancora si trovano tanti illustratori e corsi di disegno naturalistico: evidentemente la rappresentazione manuale ha ancora qualcosa da dire in questo campo. A Città della Scienza ne parliamo con Elia Nalini, domenica 21 Maggio alle ore 12.

Elia Nalini ha 22 anni e studia Scienze Biologiche a Milano, dove fa ricerca in ambito ecotossicologico. E’ appassionato di artropodi, in particolare di isopodi, e si diletta nella loro illustrazione sin da piccolo. Non ha mai partecipato a corsi di disegno, ma è costantemente impegnato ad apprendere nuove tecniche per migliorare la qualità delle sue illustrazioni. Negli ultimi tempi ha lavorato a progetti di illustrazione di libri a carattere tassonomico. Ha una predilezione per le tecniche miste, il puntinato bianco e nero e l’acquerello. E’ allevatore di vari artropodi e condivide la sua passione con altri allevatori, con cui spesso svolge mostre inerenti tali animali.

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