Parco macchine

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Il piano di acquisto di macchine, attrezzature, software per il progetto “Città della Scienza 2.0: nuovi prodotti e servizi dell’economia della conoscenza” è stato costruito con l’obiettivo di realizzare il migliore equilibrio tra la complessità e la diversità delle azioni da svolgere, lo stato dell’arte della tecnologia di advanced manufacturing impiegata nei migliori FabLab a livello internazionale, il budget a disposizione.

I MACCHINARI

A tal fine, prendendo come riferimento le indicazioni della “FAB FOUNDATION”, l’organo ufficiale della rete mondiale dei FabLab riconosciuti, sono stati estrapolati i punti di forza dei laboratori più importanti per utilizzarli come metro per la scelta del parco macchine.

In particolare sono stati seguiti i seguenti criteri:

Flexibility. Con questo termine si intende la flessibilità di utilizzo delle attrezzature presenti all’interno del FabLab. Il laboratorio è, infatti, dotato di tecnologie che possono essere impiegate per tipologie di lavorazioni e utilizzo di materiali molto diversi. Inoltre le attrezzature sono in grado di produrre a loro volta altre macchine, oltre quelle già presenti, con caratteristiche più performanti o maggiormente rispondenti le necessità del tessuto imprenditoriale e scientifico locale.

Scale Factor. Affinché la sperimentazione sulla digital fabrication non sia limitata alla singola capacità della macchina, ma si orienti anche verso soluzioni che riguardano il tema delle Smart Cities e della Social Innovation, è stato necessario valutare macchine capaci di costruire prototipi anche di grandi dimensioni.  Rapporto tecnico-scientifico sulla I annualità realizzazione di progetti di grande impatto tecnologico, sociale ed artistico, oltre alla realizzazione di exhibit sperimentali.

Quality. E’ stato scelto di effettuare nelle attrezzature di laboratorio un investimento importante, per dotare Città della Scienza e più in generale il territorio di un parco macchine di grande qualità, caratterizzato da elevate prestazioni, che possa misurarsi con obiettivi ambiziosi in termini di ricerca e prototipazione.

Ulteriori fattori tenuti in considerazione sono stati inoltre:

a. morfologia e dimensione degli spazi dei locali che ospitano il Fablab
b. necessità di impianti di servizio non particolarmente invasivi per l’utilizzo delle macchine
c. necessità di movimentazione dei materiali da lavorare
d. disponibilità di servizi di assistenza e supporto garantiti e qualificati
e. costi di gestione, manutenzione e spedizione contenuti
f. fabbisogni tecnologici e strumentali legati ai settori scientifici e produttivi individuati come più interessanti e presenza o meno sul territorio campano dei macchinari identificati come potenzialmente interessanti (allo scopo di evitare la duplicazione di attrezzature per lavorazioni complesse in una zona geografica limitata, e per fornire un effettivo valore aggiunto alla dotazione territoriale di attrezzature di prototipazione avanzata).

Partendo da una lista iniziale di circa 200 macchine, analizzate rispetto ai criteri suindicati, si è pervenuti alla scelta del parco macchine per lo startup del FabLab, di cui si allega l’elenco nel rispettivo menu al lato.