Terremoto dell’Emilia: La scossa del 3 giugno scorso registrata dal sismografo di Città della Scienza

Prosegue l’attività sismica in Emilia Romagna. La scossa del 3 giugno scorso registrata dal sismografo di Città della Scienza
Domenica 3 giugno scorso, le strumentazioni dell’INGV hanno registrato nel modenese oltre 50 scosse sismiche di Magnitudo superiore a 2 (http://cnt.rm.ingv.it/).  Di queste, la più violenta si è verificata alle 21:20 ora italiana. Con una Magnitudo pari a 5,2, la scossa è stata sufficientemente forte da poter essere rilevata dal sismografo di Città della Scienza, a oltre 500 chilometri di distanza dall’epicentro. L’immagine seguente riproduce l’attività sismica rilevata dalla stazione nel corso dell’intera giornata. L’ellisse rossa evidenzia lo scuotimento del suolo provocato a Bagnoli dalla scossa delle 21:20 (19:20 GTM), l’unica effettivamente visibile nell’immagine.

La Magnitudo è una grandezza che esprime, sotto forma di logaritmo decimale, l’ampiezza massima dello scuotimento del suolo provocato da una scossa di terremoto . Poiché si tratta di una scala logaritmica, ciò significa che, in via generale, un terremoto di Magnitudo 6 provoca degli scuotimenti del suolo 10 volte più ampi di un terremoto di Magnitudo 5. L’immagine seguente rappresenta abbastanza efficacemente questo concetto. Infatti i tre grafici rappresentano in modo comparativo rispettivamente la scossa principale del 20 maggio di Magnitudo 5,9 (in alto), la scossa del 29 di Magnitudo di Magnitudo 5,8 (al centro) e la scossa del 3 giugno di Magnitudo 5,2 (in basso). Si può notare come l’evento più recente, se comparato con i due più violenti del 20 e del 29 maggio, appaia quasi irrilevante.

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Share on LinkedInEmail this to someone