“Alfonso Maria Liquori. Il risveglio scientifico negli anni ’60 a Napoli”

Mercoledì 20 novembre alle ore 16.30 nella sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, i professori Vincenzo Vitagliano e Arturo Martorelli presenteranno il libro di Pietro Greco, Lelio Mazzarella e Guido Barone

Alfonso Maria Liquori. Il risveglio scientifico negli anni ’60 a Napoli
Bibliopolis Napoli 2013

Gli autori hanno voluto dedicare questo testo particolarmente ad Alfonso Maria Liquori, che ha segnato la loro vita, e al gruppo di scienziati (Caianiello, Buzzati-Traverso, Monroy e altri) che nei primi anni ’60 diedero vita ad un sodalizio e ad un risveglio scientifico a Napoli, concretizzatosi tra l’altro nella creazione del LIGB e degli Istituti del CNR, confluiti nell’Area di Ricerca di Napoli, e nella fondazione a Ravello dell’EMBO. Quel sodalizio fu in parte rinverdito negli anni seguenti in occasione della creazione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici ad opera dell’Avv. Gerardo Marotta. Quegli anni furono formidabili anche a livello internazionale. Basta ricordare il conferimento nel 1962 del Premio Nobel per la Medicina a Crick, Watson e Wilkins per gli studi sul DNA (la struttura della doppia elica era stata scoperta nel 1953); il conferimento nello stesso anno del Premio Nobel per la Chimica a Perutz e Kendrew per le prime strutture delle proteine globulari; il conferimento del Premio Nobel per la Chimica a Natta e Ziegler per le ricerche sulla struttura dei nuovi polimeri sintetici. Nel 2013 cade anche l’anniversario dei 90 anni dalla fondazione del CNR e i 50 anni dalla istituzione della Sezione napoletana dell’INFN.

P. Greco, L. Mazzarella, G. Barone, Alfonso Maria Liquori . Il risveglio scientifico negli anni ’60 a Napoli, pp. 232, con 4 tavv. f.t., 2013
Saggi Bibliopolis 116
ISBN 978-88-7088-630-6                                     € 20

Alla fine degli anni cinquanta, in un clima di più generale “rinascimento scientifico e tecnologico” italiano, esploso all’indomani del disastroso ventennio fascista, si avviò un rapido processo di rinnovamento dell’ambiente scientifico napoletano che portò la città partenopea su una posizione di avanguardia nel panorama internazionale.

Gli anni che seguirono possono essere considerati tra i più vivaci e interessanti della storia scientifica della città; ma a quel periodo, che per la ricchezza di stimoli culturali e di attività scientifiche di alto livello può essere definito “miracolo napoletano”, finora non era mai stata data sufficiente notorietà.

Questo libro vuol essere una testimonianza del determinante contributo a quella fase di Alfonso Maria Liquori, ma anche, dopo i tristi eventi dell’ultimo periodo, in primis il rogo di Città della Scienza, uno sprone per il futuro, affinché, partendo proprio dall’esempio di quegli anni, si possa di nuovo credere e investire nel sogno che fu dei lungimiranti protagonisti di quella stagione: fare di Napoli una Città fondata sulla conoscenza.

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