A Bagnoli parte il Deep Drilling Project per monitorare i Campi Flegrei

Sta per partrire a Bagnoli, nell’area della Bagnoli Futura, un ambizioso progetto per tenere sotto controllo la grande caldera dei Campi Flegrei. Si chiama “Campi Flegrei Deep Drilling Project” ed è coordinato da Giuseppe Di Natale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e da Ulrich Harms del German Research Centre for Geosciences di Potsdam. Si tratta di realizzare attraverso trivellazioni un pozzo “pilota” della profondità di 500 metri che, laddove andasse incontro alle aspettative degli scienziati, sarebbe seguito da un successivo pozzo più profondo, di circa 3,5 chilometri.

L’INGV rassicura la popolazione spiegando i termini del progetto e la sua assoluta sicurezza. Ulrich Harms sulla rivista Science ha ricordato che non esiste alcun rischio, poiché perforazioni del genere sono avvenute in diverse parti del mondo, con profondità molto maggiori, senza causare alcun tipo di problema. Il coordinatore del progetto, De Natale, spiega alla stampa che le prime trivellazioni inizieranno entro pochi mesi nell’area che anni fa ospitava la fabbrica Italsider di Bagnoli. Le informazioni ottenute attraverso la trivellazione permetteranno di comprendere più a fondo il fenomeno del bradisismo. Il primo pozzo costerà intorno ai 500mila euro e diventerà un osservatorio sismologico sperimentale capace di rilevare con estrema sensibilità anche il più minimo fenomeno sismico. In prospettiva si cercherà di verificare se sia possibile sfruttare l’energia geotermica della caldera dei Campi Flegrei.

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