…”Non è evidentemente di questo avviso Camillo Langone – giornalista de “Il Foglio” – che ha pubblicato il 7 marzo l’articolo dal titolo “Dovevano bruciarla prima”. A nome della Società Chimica Italiana, in qualità di membri del Comitato di Redazione, sentiamo con forza il dovere di esprimere sgomento e indignazione verso i commenti di Langone, che percepiamo animati da una prepotenza di spettacolarizzazione inutile e senza alcun valore per la società. Escludendo a priori considerazioni e polemiche di carattere politico, ci limitiamo a puntualizzare alcuni aspetti specifici, che sono tuttavia largamente sufficienti a sottolineare il forte dissenso da parte della Società Chimica Italiana:
- La Fondazione IDIS Città della Scienza – appellata da Langone come “la Fiera della Pera Cotta” – è sempre stata considerata ai primi posti tra i musei scientifici interattivi italiani. L’origine di questa realtà si deve in gran parte alla lungimiranza straordinaria del prof. Vittorio Silvestrini, scienziato di fama mondiale e autore di centinaia di contributi scientifici. A lui va il merito di aver dato vita con tenacia e coraggio a una struttura capace di saper fare comunicazione scientifica ad altissimo livello, avvalendosi di collaboratori (scienziati, educatori, tecnici) con conoscenze e competenze di elevato profilo e di ampio spettro: un ponte verso la ricerca e verso il futuro.
- “Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne faceva, si faceva più che altro divulgazione scientifica” scrive Langone. Questa affermazione mette in luce tutta la distanza che separa il punto di vista di Langone da quello radicato nella comunità scientifica nazionale e internazionale. Città della Scienza era ed è un luogo di ricerca didattica e educativa che coinvolgeva e coinvolge ricercatori della scuola e dell’Università. A quanto pare, Langone non riconosce alcuna validità di ricerca scientifica alla ricerca didattica e educativa – una percezione retriva ed erronea, che oramai alligna quasi solo in Italia, e che costituisce anzi uno dei grandi limiti della cultura nazionale.
- L’evoluzionismo è una teoria scientifica (altro che “una superstizione ottocentesca”) suffragata da infinite prove documentate; la leggerezza con cui nell’articolo di Langone una delle acquisizioni fondamentali della Scienza moderna viene degradata al rango di barzelletta risulta ai nostri occhi stupefacente e sinistra.
- La divulgazione di contenuti scientifici, e più in generale la presentazione di questioni scientifiche, andrebbero decorosamente lasciate a persone che, al di là dell’orientamento politico, posseggano un minimum di cognizioni e competenze; in modo insomma di evitare dilettantismi deplorevoli. Alla luce di queste considerazioni, veramente vorremmo esclamare che “dovevano bruciarla prima” la velina dell’articolo di Langone! Prima che l’assurda fantasia prendesse corpo nero su bianco, e si concretizzasse in un articolo offensivo, triste e deprimente, che addirittura sembra adombrare un’irresponsabile apologia di attentati criminali.
Il Presidente Prof. Enzo Barone ed il Comitato di Redazione della Societa’ Chimica Italiana