Primo incontro sulla progettazione del nuovo Science Centre

Un incontro per fare il punto sulla ricostruzione del science centre  dopo l’incendio del 4 marzo scorso, e per raccogliere idee su come dovrà essere, si è svolto oggi, sabato 30 novembre, nella Sala Oppenheimer di Città della Scienza. A partecipare, su invito della Fondazione IDIS, alcuni dei principali esperti nazionali e internazionali di museografia hands-on e di progettazione di exhibit scientifici: Remo Besio, già direttore del science centre svizzero Technorama; Thomas Rockwell, responsabile degli exhibit dell’Exploratorium; Jean-Marie Sani del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi; Stefano Roveda, progettista di exhibit multimediali e creatore di BIT, la mascotte virtuale di Città della Scienza; Francesco Tonucci, esperto di pedagogia oggi all’Istituto di Scienze e Tecnologie Cognitive del CNR.

“L’idea che abbiamo è quella di far uscire la scienza dal science centre, portandola all’aperto, attraverso la realizzazione di un vero e proprio parco scientifico”, ha spiegato Luigi Amodio, direttore di Città della Scienza, introducendo la giornata. “Non quindi una serie di padiglioni, di contenitori chiusi, ma una grande area dove tutti gli spazi offriranno possibili esperienze ai visitatori”.

Dopo l’apertura del lotto zero, lo scorso 7 novembre, in concidenza con l’inaugurazione della nuova edizione di Futuro Remoto, il prossimo obiettivo sarà quello di inaugurare Corporea, il museo del corpo umano, nell’edificio in corso di completamento di circa 5000 metri quadrati, di cui la metà di spazi per le mostre. “Contiamo di aprirlo già nel novembre 2014 insieme al nuovo dome, che fungerà sia da planetario che da cinema 3D con proiezioni di documentari scientifici”, ha precisato Amodio. “Quindi, entro la fine del 2016 speriamo di aprire il nuovo science centre sul mare”.

Idee, riflessioni, progetti e proposte per i contenuti scientifici, divulgativi e interattivi del nuovo science centre sono stati al centro della giornata a cui hanno partecipato anche i membri del Consiglio Scientifico della Fondazione IDIS ed esponenti delle realtà che collaborano con la Fondazione, tra cui il Dipartimento di design industriale della Seconda Università di Napoli e Urban FabLab.

 

 

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