In occasione della Settimana del Cervello, dal 10 al 16 marzo, Città della Scienza ospita “Incontri di Menti”, incontri tra esperti e studenti.
Partecipa anche tu! Segui la diretta streaming sulla nostra WebTV e poni le domande agli esperti scrivendo una mail con oggetto “Incontri di menti” a palma@cittadellascienza.it e a comunica@cittadellascienza.it oppure con un tweet a @cittascienza negli orari dell’incontro! Per le scuole è ancora possibile prenotarsi ad alcuni incontri (indicati sotto)!
Il programma
Lunedì 10 marzo
Ore 10.30-12.00, Sala Cortese-modulo 34
Pensare e amare con il cervello. Cosa accade quando ci si innamora?
Saranno mostrate e descritte le strutture cerebrali correlate con i processi affettivi e cognitivi; ci si soffermerà sulla sequenza di eventi cerebrali attivi durante l’attrazione sessuale e durante i rapporti sessuali, dando particolare rilievo ad una struttura cerebrale speciale che è denominata insula; si discuteranno le basi neurofunzionali del piacere, della paura e della rabbia. Infine si porterà la discussione su come queste informazioni possono diventare utili anche nella vita di tutti i giorni: neuroscience of everyday life.
Ne parla:
Dario Grossi, Direttore Dipartimento di Psicologia, Centro Interuniversitario di Ricerca in Neuroscienze (CIRN), Seconda Università degli Studi di Napoli e Presidente Società Italiana di Neuropsicologia.
Con gli studenti del Liceo delle Scienze Umane “Pitagora”, Pozzuoli, Napoli.
Martedì 11 marzo
Ore 10.30-12.00, Sala Cortese-modulo 34
Apprendimento ed evoluzione
Il processo di apprendimento permette agli organismi di conoscere l’ambiente che li circonda e di utilizzare tale conoscenza per il loro benessere e a volte per la loro sopravvivenza. Negli animali evoluti e complessi come l’uomo le nozioni acquisite nello stato di veglia vanno incontro ad una serie di operazioni che si verificano nel sonno e che portano all’indebolimento o all’eliminazione delle memorie non essenziali e alla riformulazione di quelle particolarmente rilevanti. In tal modo ognuno di noi si arricchisce di conoscenze e forma la sua personale visione del mondo. Queste ricorrenti modalità cognitive potrebbero assumere un significato molto maggiore perché chiamate a rendere conto del meccanismo evolutivo che ha portato l’uomo alla ribalta della terra. Negli ultimi tempi ha infatti ripreso consistenza l’idea che l’evoluzione del cervello abbia utilizzato il meccanismo Lamarckiano di adattamento all’ambiente che consente la trasmissione dei caratteri acquisiti alla progenie. Ciò potrebbe significare che le vie dell’apprendimento e del sonno sono anche state le vie della nostra passata evoluzione e naturalmente di quella che sarà. Quanto sopra riguarda le attività del cervello che la scienza può osservare solo dal di fuori. Resta quindi da capire quale sia il loro rapporto con le capacità della mente che ognuno di noi sente di avere. Molti ritengono che mente e cervello coincidano, altri (me incluso) preferiscono ipotizzare che la mente sia l’unica sostanza dell’universo e che il cervello ne sia uno dei principali tramiti.
Ne parla:
Antonio Giuditta, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II.
Con gli studenti del “Convitto Nazionale”, Napoli.
Ore 12.00-13.30, Sala Cortese-modulo 34
Cervello ed Empatia: mettersi nei panni dell’altro
L’empatia è la capacità di comprendere, condividere e sperimentare in prima persona gli stati mentali (pensieri, emozioni e sensazioni) altrui. Ci permette di capire le altre persone in modo rapido, diretto ed esperienziale. Definire quali sono i meccanismi cerebrali alla base dell’empatia significa comprendere meglio in che modo si realizzano una grande quantità di comportamenti sociali come l’altruismo, le condotte di aiuto, la compassione, la capacità di assumere il punto di vista o di sentire il dolore di un’altra persona. D’altra parte, chiarire le basi nervose dell’empatia consente anche di fare luce sulle numerose situazioni in cui la condotta umana si caratterizza per un’assenza di empatia, come nel caso dei comportamenti aggressivi e violenti.
Ne parla:
Massimiliano Conson, Dipartimento di Psicologia, Seconda Università degli Studi di Napoli.
Con gli studenti dell’ Istituto Comprensivo “A. Maiuri”, Napoli.
Mercoledì 12 marzo
Ore 10.30-12.00, Sala Cortese-modulo 34
Cervello rosa, Cervello azzurro: ma è poi vero che l’uno viene da Venere e l’altro da Marte?
Tutte le cellule di un essere vivente, ivi comprese quelle del cervello, sono evidentemente di specie maschile o femminile contenendo nel proprio DNA rispettivamente una genetica di tipo XY ed XX. L’acquisizione del fenotipo sessuale è un processo complesso caratterizzato da una precisa sequenza di eventi che si succedono durante lo sviluppo embrionale e che si completano nella pubertà. Ne risultano differenze distintive di ciascun sesso. Vi è una controparte a livello strutturale del cervello? Ovvero, il cervello ha un modello “rosa” e uno “azzurro” oppure le differenze tra i sessi sono da ricondurre al maggiore sviluppo di certe funzioni, o ancora alle convenzioni sociali e a fattori culturali? Nel secolo scorso, antropologi e anatomici hanno consacrato numerosi lavori allo studio delle relazioni tra il volume del cervello, il sesso e l’intelligenza. Se da una parte sono state evidenziate differenze neuroanatomiche (peso/volume, sostanza bianca versus materia grigia, connessioni inter ed intraemisferiche, rimodellamento sinaptico nel corso di sviluppo, etc), dall’altra non sono emerse differenze significative sul piano funzionale. Di fatto, i due cervelli sono sostanzialmente uguali ma si differenziano nel modello d’organizzazione e quindi nelle procedure d’elaborazione e risposta delle informazioni provenienti dall’esterno. Nel cervello, infatti, è applicata ad un grado più elevato una regola valida per tutta la biologia degli organismi complessi: le differenze morfologiche non sono in rapporto 1:1 con quelle funzionali. Il motivo di questo dato si può rintracciare nella variazione necessaria alla selezione naturale, bene illustrata dalla teoria di Edelman, che prevede uno spettro inclusivo di variazioni significative e non-significative ed è da ricondursi alla plasticità neurale che permette ai neuroni di modificare le connessioni (sinapsi) in risposta a segnali esterni.
Ne parla:
Marina Melone, Direttore Centro Interuniversitario di Ricerca per le Neuroscienze (CIRN), Seconda Università degli Studi di Napoli.
Con gli studenti del Liceo delle Scienze Umane “Pitagora”, Pozzuoli, Napoli.
Giovedi 13 marzo
Ore 10.30-12.00, Sala Cortese-modulo 34
Robot, uomini e cervelli artificiali. Le nuove frontiere interdisciplinari della ricerca
Il cervello è una macchina speciale, produce sentimenti, pensieri ed emozioni eppure a, ben guardare, tutto scaturisce dall’armonica coordinazione di miliardi di piccole cellule, i neuroni, il cui funzionamento è abbastanza semplice da descrivere. Infatti, un neurone può essere descritto come un dispositivo che riceve dell’energia elettrica da altri dispositivi e se l’energia supera una certa soglia la trasmette ad altri dispositivi. Questo, per sommi capi, è stato il ragionamento del neuropsicologo Warren McCulloch e del matematico Walter Pitt che li portò a proporre nel 1943 il primo modello di rete neurale artificiale. Da allora la realizzazione di una macchina “pensante” simile ad un cervello biologico è stata una delle imprese scientifiche e tecnologiche più affascinanti del nostro tempo. Tant’è che, recentemente, l’Unione Europea ha finanziato un grande progetto di ricerca, lo Human Brain Project, proprio per dare un impulso definitivo a questa avventura. L’incontro introdurrà i ragazzi al tema della costruzione dei Cervelli Artificiali affrontandone le tematiche scientifiche, tecnologiche ed etiche. Inoltre ci si avvarrà dell’uso di simulatori didattici (laboratori virtuali) per l’effettiva costruzione di reti neurali artificiali e di materiali multimediali.
Ne parla:
Orazio Miglino, Responsabile Laboratorio per lo Studio dei Sistemi Cognitivi Naturali e Artificiali, Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Napoli Federico II
con gli studenti dell’ISIS Francesco Saverio Nitti”, Napoli
Venerdì 14 marzo
Ore 10.30-12.00, Sala Cortese-modulo 34
Cervello e tecnologia. Come si è evoluta l’arte del saper fare
Durante l’evoluzione dell’uomo preistorico, l’espansione e la specializzazione funzionale del cervello hanno accompagnato la nascita e lo sviluppo della cultura tecnologica. I nostri antenati hanno imparato a riconoscere le pietre e a lavorarle: i prodotti materiali dell’ingegno e dell’abilità dell’uomo sono giunti sino a noi sotto forma di manufatti, di strumenti e di manifestazioni artistiche. Nel corso dell’incontro, con l’ausilio di calchi di crani, rocce e manufatti preistorici delle Collezioni del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche, si discuterà dell’evoluzione dell’uomo e delle sue capacità cognitive in associazione allo sviluppo della tecnologia litica durante l’Età della Pietra e di come la cultura sia divenuta per l’uomo il mezzo per mutare l’ambiente e plasmarlo secondo le proprie necessità.
Ne parlano:
Lucia Borrelli e Carmela Petti, Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche, Università degli Studi di Napoli Federico II
con gli studenti dell’ISIS Francesco Saverio Nitti”, Napoli
Sabato 15 marzo
Ore 11.30, Teatro Galilei 104
Pinocchio con i fili
Rappresentazione tratta dall’album di Edoardo Bennato “Burattino senza fili”. Diversamente il nostro Pinocchio possiede i fili simbolo dei legacci che bloccano le azioni. Per la nostra società spesso siamo burattini a cui non viene chiesto di esternare desideri e partecipazione. L’uomo diventa sempre di più un esecutore incapace di pensare, prendere decisioni per migliorare la propria esistenza.
Interpreti ragazzi e operatori di Gatta Blu Dis. 28 ASL NA 21, Canoneinverso Dis. 33 ASL NA 1 e ERA Cooperativa Sociale.
Regia di Rosario Furiano; arrangiamenti musicali di Immacolata Palladino; arredi e scenografie di Giovanni Chianese, Rino La Rocca e Patrizia Pesola; costumi di Rosa Diaspro; coordinamento di Caterina De Benedictis e Angela Marano.
Grazie alla partecipazione dei Maestri: Vincenzo Di Bello, Vincenzo Guida, Giuseppe Liccardo, Luigi Monterossi.
PRENOTABILE: contact@cittadellascienza.it 081-7352 220 – 222 – 258 – 259
Domenica 16 marzo
Ore 12, Sala Marie-Curie
Pensa come un dinosauro
L’intelligenza non è una cosa semplice da definire per gli organismi viventi, ed è ancora più difficile per quelli estinti. Tuttavia lo studio integrato di più discipline applicato ai fossili ha permesso agli studiosi di cominciare a capire come funzionava il cervello degli animali preistorici, lasciando ancora spazio all’immaginazione. Uno dei campi più studiati per capire il comportamento dei dinosauri è proprio quello che concerne uova e cuccioli, e da questi partiremo per cercare di capire come “pensavano” i dinosauri.
Marco Signore, paleontologo esperto di dinosauri.
Inoltre, da lunedì 10 a domenica 16 marzo
Laboratori scientifici, approfondimenti, test, giochi, laboratori di musica, colore, movimento, teatro, incotri con … altre menti, per metterci alla prova e scoprire di cosa siamo capaci!
Per informazioni
contact@cittadellascienza.it
081-7352 220 – 222 – 258 – 259